| Misadventures:
Introduzione: Una settimana di relax.
-Namiiii!- implorò ancora un volta il capitano con gli occhi lucidi, in stile cagnolino bastonato.
-Rufy, te l’ho detto! Non possiamo ripartire per almeno una settimana! Il log pose deve registrarsi su quest’isola e ci vorranno almeno altri sette giorni.-
-Ma quest’isola è mostruosamente noiosa! Non si sente aria di avventura! Io, di avventure me ne intendo, stanne certa, e qui non se ne vede nemmeno l’ombra!-
-Per fortuna…- borbottò Nami massaggiandosi una tempia su cui un enorme vena iniziava a pulsare minacciosa.
L’unico motivo per il quale non aveva ancora riempito di botte quello scalmanato di un ragazzo di gomma che si ritrovavano per capitano, era che gli serviva intero per arrivare sana e salva alla città che si trovava dietro alla foresta.
Erano approdati da pochi giorni su una strana isola, e finora non avevano visto altro che sabbia e fitta vegetazione. Il log pose non sarebbe stato pronto in meno di sette giorni, così si erano divisi per cercare altre forme di vita oltre a loro.
Il capitano continuava a lamentarsi da ore ormai, ma Nami, scortata da Robin (che si stava divertendo non poco, a quanto pare) e da un assonnato Chopper, cercava di non badarci più di tanto.
“Per il bene comune” continuava a ripetersi “è per il bene comune che lo sto lasciando in vita…”
Certo, quella per Rufy poteva sembrare una banalissima foresta, ma la navigatrice non riusciva a togliersi dalla testa l’idea che c’era qualcosa di più di un paio di alberi e di lucertole in quel luogo.
Quasi non fece un salto di due metri quando la bella archeologa spostò un ultimo ramo di palma prima di dire con nonchalance:
-Chi l’avrebbe mai detto… una città.-
-Fantastico!! Ragazzi, tenete pronte le valige! Credo di aver appena visto un casinò!- esclamò Nami con gli occhi luccicanti puntati su un grosso edificio elegante con sopra una scritta “LET’S WIN”.
-Guarda Chopper! Quello non è un lunapark?-
-Wow! Fantastico!-
-C’è anche un centro termale! Però!-
-Okkey ragazzi ! Avvertite tutti col lumacofono, rimarremo qui per un paio di notti!- esclamò in tono pratico la navigatrice.
Eh si. Qualcosa di più c’era davvero su quell’isola. Finalmente sarebbe stata una settimana di tutto riposo, senza disavventure o battaglie di alcun genere. Solo e puro relax.
*** *** ***
-Oh, andiamo! Dove è Sanji?-
Erano tutti davanti all’albergo, e stavano prenotando le camere. Avevano deciso di rimanere a dormire lì, dato che la nave era dall’altra parte dell’isola, e non ci tenevano a fare di nuovo tutto il giro.
Franky era andato a controllare e l’avrebbe spostata in un luogo più vicino, così da tenerla sotto controllo, intanto erano tutti intenti a visitare la città e le attrazioni, prima che Nami li trascinasse in albergo.
Sanji stava camminando per la strada con aria leggermente spaesata, quando un altro squillo del suo lumacofono lo fece tornare alla realtà.
*Drin drin drin. Drin drin drin! Clik*
-Sanji!-
-Namiii! Mia adorata!!! Dimmi tutto!-
-Dove ti sei cacciato? Ci servi qui, ADESSO!-
-Ma certo mio tesoro, arrivo subito!-
-Alla buon ora! A tra poco. –
*Clik*
-Ah!- Sanji sospirò con aria sognante –Il mio angelo mi cerca. Non sta bene farla arrabbiare! Arrivo subito Amore!!!-
Il cuoco saltellò fino al grosso edificio bianco marmoreo che si ergeva alto tra una fila di palazzi e l’altra. Su, in cima, una scritta mostrava il nome: “Cristal Hotel” a fianco a quattro stelle dorate.
Si avviò verso l’ingresso, passando dalle porte scorrevoli in vetro trasparenti e si ritrovò nella grande hall dell’albergo.
Poltrone, piante e tavolini erano sparsi ordinatamente per tutta l’area, e in un angolo in fondo, sette ragazzi erano riuniti in cerchio, facendo più baccano del solito.
-Eccoti qui!- esclamò il nasone non appena vide Sanji in lontananza.
Quest’ultimo alzò una mano in segno di saluto e si incamminò per raggiungerli.
-Scusate, mi ero fermato a fare un giro per la città… ero curioso.-
-Yohohoho! Com’è stato il giretto?-
-Non c’è male! Ho visto molte cose interessanti! Per esempio, sapete che c’è un paradiso tropicale a pochi passi dal molo?-
-Davvero!!! Figo! Nami, ci andiamo??-
-Va bene Rufy, però adesso prenotiamo per la notte…-
Insieme andarono al bancone dove una graziosa signorina bionda li attendeva mostrando un sorriso gentile. C’erano tutti e otto tranne uno, che stava riposando amabilmente su un sofà comodo posto in un angolino…
Sanji vide un paio di ragazze bisbigliare eccitate lanciando occhiate maliziose a un ignaro Zoro che dormiva tranquillo, e qualcosa nel suo stomaco iniziò ad arrotolarsi, come se si contorcesse.
“Sarà perché quel cretino riscuote più successo di me… “ si disse mentalmente.
Dopo un paio di minuti, Nami tornò da loro spiegando la disposizione delle stanze.
-Allora, dato che qui i costi sono alle stelle, ho dovuto prendere le camere doppie, le uniche più economiche, e quindi ho fatto questi accoppiamenti: Io e Robin staremo in stanza insieme. Usopp, tu Rufy e Chopper in una camera a tre, a fianco alla nostra. Brook, tu e Franky sarete nella stessa camera, dovrai aspettare che ritorni… e Sanji… dato che sei arrivato in ritardo, ti ho accoppiato con l’unico rimasto… Zoro.-
Cosa? Cos’era, una specie di dispetto?
-C-cosa? N-Nami-san, ma perché proprio con il marimo??-
-Mi spiace, ma era rimasto l’unico…-
Dannazione. Già poteva immaginare Nami e Robin in biancheria intima mentre si raccontavano pettegolezzi in una scena molto sexy… e adesso, il pensiero di dover stare in stanza con Zoro aveva rovinato ogni fantasia.
Ma perchè toccava sempre a lui fargli da baby-sitter? Si era appena rovinato la vacanza. Andiamo bene, non abbiamo nemmeno iniziato!
Nami distribuì le chiavi a ognuno e poi si diedero tutti appuntamento per le nove nella sala da pranzo, dove avrebbero organizzato le attività.
Dopo di che tutti si avviarono in posti diversi, chi in camera, chi a fare ancora un po’ di acquisti prima di andare a dormire. Rufy, si avviò dritto filato verso la cucina dell’albergo… magari per torturare un po’ i cuochi… ma sapeva che la cena l’avrebbero portata in camera?
Sanji, dal canto suo, era stanco dopo aver camminato per tutto il pomeriggio, ed era intenzionato ad andare in camera a farsi una doccia, mangiare un boccone e poi dritto filato a letto.
Prima però, si avviò verso la poltrona dove lo spadaccino si ostinava a ronfare, ignorando del tutto quello che succedeva in torno. Gli scosse una spalla con un piede dicendo:
-Oi marimo, ci hanno messo in camera insieme… meglio che vieni con me, altrimenti ti perderai come al tuo solito…-
Di tutta risposta Zoro aprì stancamente un occhio guardandolo con aria disinteressata.
-Che seccatura che sei. Lasciami dormire e levati dai piedi.-
In quel momento sembrò che qualcosa di pesante stesse bruscamente colpendo Sanji all’altezza del petto. Eppure era abituato alle freddure di quella testa muschiata…
-Ti accompagno solo fino in stanza! Poi potrai dormire lì…-
Con un verso strozzato, Zoro si rigirò dall’altra parte dandogli le spalle.
Subito dopo Sanji sentì dei gridolini eccitati che provenivano dietro di lui.
-Ah… è per loro, quindi.-
Nessuna risposta…
-D’accordo, fai come vuoi. Ma non dirmi che non ti avevo avvertito!-
Si allontanò di pochi passi girando appena il volto per vederlo ancora sdraiato con la faccia rivolta verso il muro.
-Ah… ma vai al diavolo.-
Prese una penna dal bancone della hall, poi ritornò indietro e afferrò una delle forti mani del marimo, scrivendoci sopra a numeri grandi “215”.
Dopo di che si avviò verso il corridoio che conduceva alle stanze.
Edited by FunnyPirate - 25/4/2012, 17:29
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