CAPITOLO 1
Zoro lanciò un’occhiataccia al gatto, che si era accoccolato sulle sue gambe, e faceva le fusa in modo decisamente poco dignitoso. La coda vaporosa oscillava, e ogni tanto le unghie affilate penetravano nella stoffa dei suoi pantaloni per poi ritrarsi subito dopo. Sbuffò forte, facendo svegliare Sanji, che miagolò con disappunto. Lo spadaccino incrociò le braccia dietro la testa e si rilassò, contento di essere riuscito comunque a dare fastidio a quel cuoco incapace, nonostante ormai fosse diventato un gatto. Lo sentì alzarsi e poi sistemarsi di nuovo, il muso appoggiato sul suo ginocchio. Ricominciò a fare le fusa. Zoro chiuse gli occhi, rilassato. La presenza di quel gatto sulle gambe lo rilassava decisamente. Gli faceva quasi venire sonno. Distrattamente allungò una mano e iniziò a grattarlo sulla testa, ricevendo in cambio un miagolio di apprezzamento. Zoro aprì gli occhi di scatto, rendendosi conto di cosa stava facendo, e allontanò di nuovo Sanji, che questa volta soffiò, infastidito.
-Oh, per favore! Il fatto che tu sia diventato un gatto non significa che io debba trattarti come tale!!- Esclamò alzamdosi in piedi. Il gatto, seduto sul pavimento, lo guardava senza capire, ma miagolò comunque in risposta.
-Vedi? Sei stupido anche come gatto!- Sanji non capiva, ma interpretava il tono delle persone, e quando sentì quello di Zoro così apertamente ostile, soffiò e gonfiò il pelo, in palese atteggiamento di sfida. Zoro si avvicinò e lo sollevò, guardandolo nell’unico occhio visibile.
-Sei solo un gattaccio. Credi di poter vincere contro di me?- Vide un lampo di furbizia negli occhi di Sanji prima che questo allungasse una zampa e lo graffiasse rudemente sulle guancia. Lo lasciò cadere, con un’imprecazione. Iniziò a ricorrerlo per tutta la stanza, provocando un baccano che sentirono per tutta la nave. Nami alzò gli occhi al cielo, seguita a ruota da Robin.
-E’ proprio vero che certe cose non cambiano mai.-
Zoro prese il gatto per la pelle del collo, e lo sollevò.
-Bene! E adesso che ti ho preso cosa si fa??- Sibilò minaccioso. Sanji lo guardò con quel grande occhio languido, e miagolò. Zoro sospirò, e lo lasciò cadere di nuovo. Come poteva essere così stupido da prendersela con un gatto? Va bene, era sempre quell’irritante e fastidioso cuoco però.. Insomma, non poteva mica capirlo! Era diventato solo un inutile felino, e prendersela con lui in quelle condizioni era umiliante. LUI, Roronoa Zoro, spadaccino di prim’ordine, non poteva prendersela con qualcuno che poteva ribattere solo graffiandolo! Si abbassò, e grattò il gatto dietro le orecchie, che subito gli saltò in braccio, facendo le fusa.
-Scusa se ti ho trattato male. Lo so che non sei il cuoco in questo momento, ma solo un gatto. Vedrò di trattarti meglio.. Finchè non tornerai normale.- Il miagolio di apprezzamento come risposta che ricevette, lo fece addirittura sorridere. Se lo sistemò in braccio, tenendolo da sotto, mentre il gatto appoggiava il muso sulla sua spalla. Uscì dalla stanza buia, e si avviò verso la biblioteca, dove stavano Nami e Robin. Spalancò la porta senza nemmeno chiedere permesso, e in cambiò un libro, lanciato da Nami, gli sfiorò l’orecchio. Non ci fece nemmeno caso.
-Cosa devo dare da mangiare a questo qua?- Chiese indicando Sanji che si stava praticamente addormentando.
Nami guardò Robin, facendo intendere che lei non ne sapeva niente.
-Beh, dagli quello che trovi. Da quello che so, ai gatti piace molto il latte. E il pesce.- Zoro sbuffò, e uscì di nuovo, portando il gatto in cucina. Versò distrattamente il latte in un piatto, e si abbandonò sulla sedia, mentre Sanji zampettava per la cucina, annusando un pò tutto. Ogni tanto Zoro gli lanciava qualche occhiatina, e ogni volta era in un posto diverso. Prima era davanti al piatto e fissava il latte con lo stesso sguardo maniaco con cui da umano fissava Nami o Robin.. La seconda volta era sul tavolo, e la terza in braccio a lui, che mordicchiava la manica della sua maglia.
-Insomma, ci starai fermo cinque minuti?- Borbottò ad occhi chiusi. Sanji si acciambellò sul suo ventre e rimase fermo, come se avesse effettivamente capito. Allora Zoro allungò la mano e iniziò ad accarezzarlo dalla testa alla coda, con calma. Sentì qualcosa di caldo e ruvido lambirgli la mano, e spalancò gli occhi. Sanji (Anche se in questo caso sarebbe stato meglio definirlo un semplice gatto), gli stava leccando il dorso della mano, in segno di riconoscimento. Zoro trattenne il fiato, e questo alzò gli occhi su di lui, leccandosi i baffi. Poi si mise di nuovo sdraiato e riprese a fare le fusa. Zoro era piuttosto sconcertato.. Ma si impose di ricordare che in quel momento era solo un gatto e che quella era solo la dimostrazione di un affetto che in realtà non c’era. Quindi poggiò nuovamente la mano sulla testa di Sanji, che vi si strusciò e poi tornò a dormire.
Chiedo scusa se è corto ed è pure brutto.. Comunque ringrazio le due persone che hanno commentato, per me siete già tante >////<
CITAZIONE
Micio Sanji, che tenero
Prima cosa: non fa assolutamente schifo, è intrigante e dolce
Seconda cosa: se mi fai aspettare tanto il seguito
Chissà come Zoro si prenderà cura di CatSan...e come reagirà quando inizierà a sentire la mancanza del suo cuoco.
Robin e Nami unite per far trionfare l'amore.
Insomma mi piace questa storia corri a scrivere il seguito
Grazie mille *wwww*