Cap 4
Sanji si svegliò bruscamente a causa di un fortissimo trambusto. Si guadò intorno spaesato.
Cosa diavolo ci faceva in infermeria?
Tentò di mettersi seduto, ma nel farlo avvertì delle dolorose fitte alle mani.
Preoccupato se le portò davanti al viso e le vide completamente fasciate.
Per un breve istante rimase pietrificato dallo shock… le sue mani…le sue preziosissime mani… ferite….
Pochi istanti istanti prima di avere un autentico attacco di panico, gli ritornò alla mente ciò che gli era accaduto con Zoro nella foresta. Si guardò intorno ma oltre a lui la stanza era vuota.
Zoro doveva essersi rimesso completamente!
Si guardò nuovamente le mani e sulle labbra gli affiorò un lieve sorriso…
Ne era valsa la pena, per Zoro se le sarebbe pure fatte amputare.
La porta si spalancò con violenza, e la sagoma della spadaccino si stagliò sull’uscio.
La scena che si mostrò agli occhi del vice capitano lo fece star male.
Il biondo si guardava le mani, senza però vederle realmente. In quell’istante il vice capitano giurò a se stesso che gli sarebbe stato vicino, fincché non avesse superato l’evidente (almeno ai suoi occhi) trauma.
Stava per fare un passo verso di lui, quando, venne bloccato da Chopper.
“Zoro! Ti ho detto di non svegliarlo”.
Sanji aveva voltato la testa e li fissava con sguardo che allo spadaccino parve indecifrabile.
“E’ già sveglio, ora lasciami entrare, devo parlargli!”
Ringhiò Zoro trascinandosi dietro il dottore.
Ma Chopper lo anticipò correndo di fianco al letto.
“Ciao Sanji come ti senti? Non ti devi assolutamente preoccupare per le tua mani, nel giro di una settimana torneranno come nuove!”
Mentre Sanji annuiva con la testa il dottore gli provava la pressione.
“Ok, allora è tutto a posto. Zoro… proibisco a entrambi di litigare. Mi sono spiegato?” disse la renna con lo sguardo serio.
Lo spadaccino sbuffò, facendo un leggero segno di assenso con la testa, e Chopper uscì, richiudendosi la porta alle spalle.
Nella camera cadde il silenzio.
“Sanji….”
Zoro no sapeva bene cosa dire.
Il cuoco si girò verso di lui e lo fissò con intensità.
Zoro era li e stava bene.
Una lacrima di contentezza, per il pericolo scampato , scivolò silenziosa sulla guancia del biondo.
Zoro interpretò quella lacrima come un segno di preoccupazione, si chinò di fianco al letto e sussurrò.
“Non ti preoccupare… le tua mani…. Io… perché lo hai fatto? Hai rischiato il tuo sogno…”
Il verde rimase in silenzio, attendendo una risposta che però non arrivò. Sanji lo fissava con sguardo assente.
Davvero non capiva perché lo avesse fatto?
Era così evidente, l’aveva fatto per amore.
Ma se Zoro non lo capiva, a cosa valeva dirglielo?
Se il vice capitano avesse provato, anche solo un lieve accenno di sentimento nei suoi confronti, non sarebbe stato li pieno di dubbi, l’avrebbe intuito e basta.
Alla felicità di vederlo vivo si aggiunsero la tristezza della certezza di non essere ricambiato, e la frustrazione per una situazione che sapeva, non sarebbe mai cambiata.
La stanchezza aggiunta ai troppi sentimenti che gli agitavano dentro lo fecero scoppiare.
Zoro fissò spaesato il compagno mentre scoppiava in un pianto carico di dolore senza sapere cosa fare.
L’immobilità del vice capitano fu come l’ennesima stilettata del cuore già provato del biondo.
Sanji cercò di alzarsi, per andarsene, per fuggire via il più lontano possibile, ma il corpo spossato dagli eventi, non gli rispose e ricadde pesantemente sul letto.
Mortificato per la sua debolezza non gli rimase altro che girare lo sguardo verso il muro, sperando che l’altro avesse la decenza di andarsene e lasciarlo solo con la sua disperazione.
He he basta chiedere!!!!
Sono contenta che ti piaccia !!!
Ed ora cosa farà Zoro per calmare il povero Sanji?
Alla prossima!!!
Ah dimenticavo una cosa importantissima !!! Questa è (come quasi tutte le mie ficcy, del resto) una Sanji/Zoro non una Zoro/Sanji!!!!