Never Say Never

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Clerith
view post Posted on 29/11/2009, 04:25




Ebbene si eccola pure qua a rompere le palle, che dire in realtà fa parte di una raccolta, che non comprende solo ZoSan, però mi dispiaceva non postarla anche qui, qundi eccola asportata dalla raccolta in un'unica flash xD
"Buona" (si fa per dire) lettura!



Never Say Never – The Fray

[Zoro/Sanji]


“We’re growing apart but we pull it togheter , pull it togheter, togheter again.”




Un lieve filo di fumo si alzava dalla sigaretta stretta quasi distrattamente tra le labbra del biondo, profumando di tabacco la stanza ormai vuota e sgombra dell’aria di festa che vi aleggiava prima.
La figura distesa e immobile dello spadaccino rendeva l’atmosfera pesante e nonostante fosse ormai fuori pericolo, il cuoco non poteva fare a meno di rimanere seduto lì ad attendere anche il più piccolo segno di vita.
Osservava il petto fasciato dell’altro sollevarsi leggermente ad ogni respiro, e ad ogni soffio sentiva il peso dentro il suo stomaco farsi più leggero.
Quella volta avevano rischiato di far crollare tutto, avevano messo in gioco la loro stessa vita e si erano salvati per un battito di cuore, un minuscolo e debole battito di cuore, ma non il suo come si aspettava, era quello dello spadaccino.
In quel momento si erano affrontati per la prima volta privi di qualunque preconcetto, liberi da quella maschera di eterna rivalità.
Si erano guardati e in quel secondo avevano visto entrambi quello strano sentimento che li legava, quello che avevano sempre preferito evitare, quello che ora era innegabile come le ferite che segnavano il corpo di Zoro.
Ma ora, in quel pressante silenzio tutto sembrava inevitabilmente distrutto, come se quella rivelazione più che avvicinarli, li avesse semplicemente allontanati una volta per tutte.
-Cuoco...?-
Quella voce roca, sputata fuori come una malattia, riscosse il biondo dai suoi pensieri, e lo guidò fino ad incrociare lo sguardo con quello ancora debole dello spadaccino.
“La solita faccia da idiota”
Un sorriso si fece largo spontaneamente sulle sue labbra, come se fosse sempre stato lì ma temeva a mostrarsi.
-Dormi marimo, è notte ancora.-
E sentì il peso svanire nel vedere l’altro chiudere fin troppo docilmente gli occhi con un lieve incresparsi delle labbra.
Avrebbero rimesso insieme i pezzi ancora una volta, ma almeno fino all’alba si sarebbero ubriacati di quella strana sensazione che permeava tra di loro.
 
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