Fruttolo

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Lust.
view post Posted on 4/8/2009, 18:34




Beh, che dire?
Una notte insonne, un odio represso e una voglia incontenibile di cazzeggio: gli ottimi ingredienti per scrivere cose assurde.
Premettendo che con questa fic. non ho intenzione di offendere nessuna genia di fandom (io lo dico, non si sa mai), vi auguro una buona lettura.
Non aspettatevi grandi cose, l’ho scritta alle due di notte, cercate di capirmi.
- Gli oggetti per il linciaggio sono dietro la quinta porta a destra. -

Dedicata a Seiko, Slits e kiara-star. ù__ù


SPOILER (click to view)
E' una fiction nata prendendo spunto dalla frase "Zoro e Nami sono canon perchè lo dicono anche i fruttolo! Verde e arancione sempre attaccati! *__*"
Ecco, a me ha fatto ridere e ho tirato giù questa cosa. °__°"
*fugge*



Fruttolo



Sanji continuava ad osservare con sguardo crucciato il lucido contenitore plasticato sotto i suoi occhi, facendosi passare abilmente tra le dita affusolate un sottile cucchiaino color argento.
Di fianco a lui, lo spadaccino trangugiava il contenuto del medesimo recipiente con ingordigia; la stessa di chi, dopo aver bramato cibo per settimane senza poter mai soddisfare i propri golosi desideri, poteva finalmente strafogarsi in assoluta libertà. Unico piccolo dettaglio, Zoro aveva lautamente pranzato dieci minuti prima.
Di tanto in tanto gettava fugaci occhiate all’essere biondo accanto a se, constatando con tedio di come quello stupido si ostinasse con indefessa e arcana testardaggine a non voler portarsi nemmeno un misera quantità di crema alla bocca.
Lo vedeva limitarsi a studiare il vasetto con sguardo sibillino e vagliante, quasi si trovasse dinanzi a un nemico e necessitasse di architettare in fretta un’efficace ed indispensabile strategia di battaglia per salvarsi la pelle.
Sbuffò, mantenendo la propria espressione accidiosa e vagamente imbronciata, e decise quindi di tentare di svegliare il cretino da quella specie di incantamento dato da recondite cause con uno dei suoi “enfatici” richiami.
«Oi.»
Nessuna risposta.
«...Oi, cuoco»
Nessuna reazione.
«Oi!»
Manco per niente.
E fu ad un tratto, dopo che una sottile vena ballerina ebbe iniziato a pulsare minacciosamente sulla pelle bronzea della fronte, che la voce tonante dello spadaccino risuonò in un richiamo secco e scocciato, facendo finalmente smuovere il biondo dalla sua apparente catalessi.
«Perché diavolo non mangi?!» berciò il verde esasperato, lasciando la presa sulla propria posata, lasciandola cadere sulla superficie del tavolo con un acuto tintinnio «Cos’è, questo coso è troppo scadente per il tuo palato raffinato, forse?»
Sanji gli scoccò un’occhiataccia fulminante, e fu tentato di stampargli la suola della propria scarpa in faccia, ma decise seraficamente di riportare l’attenzione sotto il suo naso, dove un Fruttolo, da buona merenda quel’era, attendeva pazientemente d’essere consumato.
«Non essere idiota!» sbuffò semplicemente in tono altolocato, dondolando languidamente il cucchiaio a mo’ di pendolo davanti al viso «E’ solo che…»
«”Che” cosa...?» l’incalzò impaziente il vicecapitano, inarcando un sopracciglio con fare vagamente interessato.
Sanji prese un profondo respiro con palese impaccio, quindi storse la testa verso il muro cinereo della cucina, esaminando con vacuo sguardo ogni suo singolo attrezzo del mestiere.
L’altro rimase a fissarlo impettito, soppesandolo con tacita curiosità, osservando silenzioso quella bislacca chioma color giallo pulcino che, da qualche tempo immemore, desiderava ardentemente di poter stringere tra i palmi nodosi in un blando tocco, per poter godere di quel dolce effluvio che lo mandava costantemente in estasi e...
«Quella verde e quella arancione sono attaccate.»
L’enigmatica constatazione del biondo andò a spezzare violentemente il silenzio nel quale era immersa l’intima contemplazione osé dello spadaccino.
Il verde rimase interdetto, incurante di un rivolo di crema che andava adornandogli puerilmente l’angolo della bocca e che ora iniziava inesorabilmente a colargli al di sotto del mento.
«Cosa stai blaterando?» domandò flemmatico, massaggiandosi il retro del collo con fare assonnato.
«Le confezioni del Fruttolo, idiota!» deflagrò Sanji, piantando una mano sul tavolo e facendo sobbalzare il vicecapitano per la sorpresa «Questa è verde, e questa è arancione, e sono sempre congiunte. Il problema è più che lampante, non ti pare?!» chiosò lapidario.
L’espressione imperturbabile dello spadaccino parve non mutare di una virgola; solo un attento osservatore si sarebbe accorto di come le iridi del giovane, nere e profonde come il cosmo, fossero state attraversate da un inavvertibile baluginio di stupore.
«Oh, certo.» Zoro assentì atono, senza preoccuparsi di trattenere un sonoro sbadiglio.
Il biondo rimase immobile ad osservarlo con sguardo strabuzzato, un braccio molle lungo la vita e la bocca semi aperta.
«...Ma possibile che tu debba essere un così completo imbecille?!» strepitò quindi con plateale indignazione, accortosi del palese fatto che il compagno non avesse la ben che minima idea di cosa lui andasse alludendo.
Zoro non fece nemmeno a tempo a replicare adeguatamente all’insulto, che la stentorea voce di Sanji lo sopraffò nuovamente, in tono particolarmente isterico.
«Insomma!» ragliò sull’orlo di una crisi di nervi, irrorando il viso di un colorito vagamente paonazzo «Verde! Arancione! Fruttoli! Mandarini!» e ad affiancare il primo arto, sulla superficie ormai deturpata del bancone si andò a piantare pure l’altra sua mano «Non ce la faccio più!»
Lo spadaccino spalancò leggermente gli occhi.
«Mandarini?! Cosa centrano i mandarini?»
Il biondo cominciò a sproloquiare insulti inarticolati, battendo il pugno sul tavolo con esasperazione e continuando a scuotere la testa.
Dal canto suo lo spadaccino fu più volte tentato di chiamare Chopper per far si che somministrasse al cuoco un qualche sonnifero, tanto egli minasse in quel momento l’incolumità sua e di tutta la cucina.
«Guarda!» si sentì ordinare, e vide Sanji tirare fuori da una tasca della setosa giacca color notte uno sgualcito plico di fogli giallastri, sulla cui carta vi erano stampate indistinte sagome verdi e arancioni, tra cui alcune scritte come “Zoro”, “scimmione”, “Nami” e “strozzina” che andavano occupando tutti i dialoghi leggibili.
Il biondo afferrò un lembo del fascicolo con la punta dell’indice e del pollice, quasi come se stesse maneggiando una qualche consistenza repellente al tocco, e lo sventolò davanti al muso inebetito dello spadaccino con amaro spregio, prima di sbatterlo schietto sul tavolo.
«Leggi, troglodita! Hai visto quante sono?!»
Del tutto apatico all’isteria del compagno, Zoro afferrò rapidamente il fascicolo, andandolo a sfogliare controvoglia come “cortesemente” richiestogli.
Rimase perfettamente immobile senza proferire verbo, spalancando leggermente gli occhi in una smorfia di piacevole stupore, mentre lo sguardo vagava languidamente tra le righe inchiostrate.
Sanji, dal canto suo, lo osservò trattenendo inconsapevolmente il respiro, picchiettando con un ritmo cadenzato il tacco della scarpa sulle marmoree piastrelle della sala, in uno stato di palese impazienza.
Quando finalmente vide il capo verde alzarsi dai pezzi di carta, fece per parlare, ma venne prontamente anticipato dal tono baldanzoso dello spadaccino.
«...Non capisco dove sia il problema.» disse questi con pronunciata schiettezza, alzando le spalle.
Il cuoco sgranò gli occhi, e una sottile polla pulsante iniziò a farsi strada lungo la fronte leggermente imperlata.
«Ma sei un Marimo automa, per caso?!» berciò indignato, inarcando enfatico l’unico sopracciglio visibile con evidente sbalordimento «Ce l’hai un cuore?! Un po’ di sensibilità?!» aggiunse con fare biasimante, in una smorfia particolarmente imbronciata.
Zoro, dal canto suo, sbuffò tediato, ignorando gli sproloqui del biondo e continuando a ponderare su cosa significasse la parola “automa”, o più che altro, se dovesse considerarla come un’offesa o un complimento. Anche se considerando il soggetto da cui l’aveva ricevuta era più plausibile la prima alternativa.
Si perseverò così per circa cinque minuti, finché il grugno dello spadaccino sparì improvvisamente per fare spazio ad un riso sguaiato ed esilarato, al quale Sanji reagì con una comparsa di un’ennesima vena ballerina in viso.
«Dannata testa di verza!» ringhiò con un barlume omicida negli occhi, balzando addosso al nakama nel vano intento di zittirlo, finendo per farlo sbilanciare dalla sedia e cadere a terra entrambi, cosa che comunque non interessò a nessuno dei due «Cos’hai tanto da ridere, uh?! Vuoi forse che ti…»
«O-oi...cuoco...!» lo interruppe Zoro, pronunciando a stento le parole tra i febbrili sghignazzi che prorompevano dalla sua bocca come un fiume in piena «Sei...Sei mica geloso...?»
«CHE CO...?!»
Sanji divampò, in un misto di rabbia e imbarazzo, e una polla sul collo gli si ingrossò paurosamente.
«Che cazzo dici?!» sbottò con ferocia, afferrando lo spadaccino per la collottola della maglia e iniziando a strattonarlo collericamente, mentre questi, steso sulla schiena a terra, gli lasciava campo libero continuando a sganasciarsi animatamente «Non è assolutamente vero, idiota!»
«Oh, certo!» constatò falsamente condiscendente Zoro, donando al biondo sopra di sé uno dei migliori ghigni beffardi del suo vasto repertorio «Non sei geloso, cuoco, assolutamente!» chiosò infine lapidario, con una palese nota di sarcasmo nella voce, continuando a ridacchiare compiaciuto e premendosi sullo stomaco contratto dallo sforzo.
Sanji assottigliò malevolmente le palpebre a livello di due fessure, e digrignò i denti come una belva feroce, prima di mollare istintivamente una testata in mezzo alla fronte del verde. «AHIA! MA SEI SCEMO?!» abbaiò quest’ultimo collerico, reagendo immediatamente con un calcio dritto allo stomaco del biondo.
«No,» ringhiò l’altro, incassando il colpo con un insulto sommesso «Sono incazzato!»
E i due cominciarono ad azzuffarsi, l’uno abbrancato alla maglia dell’altro, rotolando a terra come due mocciosi, scoccandosi insulti impronunciabili, imprecazioni e offese varie.
Dopo circa 15 minuti di lotta libera, i due si accasciarono sul pavimento, mentre gli ansiti dovuti allo sforzo iniziarono ad aleggiare per la stanza, accompagnati dai taciti pulsi dei cuori che, seppur racchiusi nei loro petti, parevano rimbombare tonanti come tuoni.
«Cazzo...mi hai fatto...male.» si lamentò lo spadaccino, toccandosi in mezzo alle gambe con una smorfia sofferente.
Il cuoco ghignò adempiuto, affannando.
«Non...che la cosa...mi dispiaccia.» ridacchiò, poggiando il dorso della mano sulla fronte sudata, ignorando il pesante insulto che giunse celere alle sue orecchie.
Vide Zoro alzarsi con un solerte colpo di reni, mentre borbottava qualcosa su vendette e sfondamenti, e fu allora che il sorriso gli si gelò sulle labbra.
«Dove vai...?» gli domandò con voce ancora ansante, puntando lo spadaccino che ora gli dava le spalle.
«A mangiare.» chiosò lapidario l’altro, senza voltarsi «Ho un Fruttolo che mi aspetta.»
Sanji arricciò le labbra in una smorfia seccata, e senza parlare, si alzò anche lui a sedere.
«Che c’è Marimo, ti sei offeso?»
«No.» rispose Zoro laconico, accomodandosi nuovamente sulla sedia e affondando il cucchiaino nel vasetto arancione.
Sanji sentì una morsa allo stomaco pervaderlo nell’istante in cui lo vide avvicinarsi la crema color mandarino alla bocca, e, istintivamente, serrò gli occhi, voltando la testa dall’altra parte, con stentata indifferenza.
E immagini frammentate comparvero caotiche nella sua mente, frutto di ponderazioni e immaginazioni a seguito di letture che mai, MAI, avrebbe voluto vedersi realizzare nella realtà.
Aveva letto di Zoro e Nami, l’uno accanto all’altro, uniti in un passionale amplesso, sfiorarsi in fervidi tocchi ardenti e unirsi in baci prolungati e traboccanti d’amore.
E una stanza vuota, silenziosa, unica testimone di quello scambio segreto di effusioni, dove aleggiavano gemiti soffocati di piacere, e dalle cui pareti filtravano i richiami degli ingenui compagni, ai quali non si udiva risposta.
No...
Per lui, per Sanji, non c’era spazio…
Lui non c’era mai.
E certo, lo dicevano anche i Fruttolo, che Zoro e Nami erano una coppia canon!
Quindi era ovvio che lui doveva starsene buono buonino in disparte, magari con Nojiko o Bibi, tanto per avere il contentino.
«...No.»
Zoro si voltò, inarcando un sopracciglio.
«No cosa?» l’incalzò con innocente flemma, osservando il biondo dritto negli occhi.
Fu questione di pochi, effimeri istanti, prima che Sanji balzasse nuovamente addosso allo spadaccino, abbrancandogli il polso e strappandogli con astio il cucchiaio di mano.
«Oi!» protestò contrariato il verde, a tale gesto «Che cavolo fai…?»
«Chiudi il becco!» berciò il biondo, furioso, sbattendo la posata sul tavolo con tale forza da lasciare una sottile crepatura sulla superficie legnosa.
Zoro, per nulla intimorito, lo fissò piacevolmente sorpreso, e repentinamente un ghigno serafico, che di angelico non aveva nulla, gli comparve in volto.
«Oi, cuoco...» esordì ilare, ma s’interruppe subito nel constatare l’espressione arrabbiata e al contempo mortificata dipinta sul volto del biondo.
«Non fiatare o ti cambio i connotati!» gli scandì secco quest’ultimo, con la voce tremante di rabbia.
Fece per voltarsi e andarsene – il cucchiaio stretto rabbiosamente in mano, ovviamente – ma le braccia di Zoro andarono ad abbrancargli la vita in un’austera stretta.
«E poi l’idiota sarei io, uh?» gli mormorò soffiando contro il suo orecchio.
Sanji si dimenò con languidi movimenti palesemente forzati.
«Lasciami.» imperò fiaccamente contro il pirata dietro di sé, che tutto fece tranne ubbidire alla richiesta.
Figurarsi.
«E se non volessi?»
«Ti mollerei un calcio e ti farei cadere le palle.»
Lo spadaccino rimase fermo, in un’espressione incupita. Poi scosse la testa sorridendo.
«Te ne pentiresti dopo un’ora.» affermò sicuro, con baldanza.
Il biondo s’irrigidì, e un calore improvvisò iniziò ad invadergli le guance, nella consapevolezza che ciò appena detto fosse, in fondo, l’innegabile verità.
«Figuriamoci.» mentì ridacchiando, celando malamente il suo imbarazzo.
Improvvisamente, sentì la presa sui fianchi allentarsi, fino a sparire completamente.
Non si voltò, ma fu sicuro del fatto che quella testa di verza si era messo a macchinare con qualcosa; lo poteva intuire dai rumori provenienti poco distanti da sé.
Non ci fece troppo caso, ma quando il tintinnio di una posata giunse improvviso alle sue orecchie, andando a rimbombargli nel cervello, si voltò con un impeto omicida baluginante nello sguardo.
«Cosa stai facendo?» domandò, sgranando gli occhi come un gufo.
«Mangio il Fruttolo di prima...» rispose laconico Zoro.
Sanji, seppur lo spadaccino fosse di spalle, capì dal tono di voce di come egli se la stesse sdegnosamente ridacchiando sotto i baffi e godendo di quella stucchevole situazione.
«Vaffanculo.» ringhiò quindi a denti stretti, lanciandogli contro il cucchiaio ancora stretto in mano che, per un fortuito caso, centrò con estrema precisione la testa verde.
«Ahio...» mugugnò lo spadaccino, massaggiandosi la parte lesa «Dai aspetta!»
Per qualche recondito motivo, a quel richiamo le gambe del biondo si inchiodarono al pavimento.
La sua intenzione non era assolutamente quella di rimanere lì un secondo di più, oh no, il cervello non faceva che pregare agli arti inferiori di muoversi, ma quelli, dannati bastardi, non erano dello stesso parere.
«Sai,» esordì, gonfiando il petto con apparente baldanza «al contrario dei Marimi dal culo pesante come te, io avrei da fare.»
Zoro lo osservò interdetto, prima di arcuare le labbra in un ghigno malizioso.
«Oh, non ci metterò molto.» lo rassicurò, avvicinandosi.
Sanji rimase immobile, e fremette impercettibilmente quando sentì il tocco caldo delle mani di Zoro lambirgli le spalle per scendere poi con lentezza estenuante verso i fianchi, accompagnato dal caldo respiro che andava accarezzandogli la diafana pelle del collo e dai supplizianti baci terribilmente maliosi che rimanevano impressi su di essa.
Socchiuse gli occhi, già lucidi dal piacere, ma li sgranò repentinamente quando, dopo un improvviso strattone, si ritrovò con le labbra incollate a quelle dello spadaccino.
Tentò di svincolarsi, mugolando e gemendo, ma dopo qualche secondo di vani tentativi, schiuse condiscendente la bocca per poter accogliere la lingua dell’altro che, impaziente, suggeva con dolcezza.
E il sapore che sentì, era incredibilmente dolce.
Era delizioso, quel dannato Fruttolo!
...
Ma forse il merito era di Zoro.




«Allora, cuoco...»
Sanji si voltò verso l’interlocutore, scoprendo con orrore di come un raggelante ghigno sghembo andava a lambire il suo brutto muso.
«Era buono, no?»
Zoro ridacchiò compiaciuto, con dipinta in viso la sua solita espressione da schiaffi, mentre con plateale stasi andava stiracchiandosi sul pavimento – erano sempre in cucina, in fondo.
Il biondo gettò un fugace sguardo ai poveri vestiti malamente gettati a terra poco distanti, assaporando con ampie boccate il sapore acre e pungente della paglia stretta tra le labbra, poi rimase a fissare il pavimento con sguardo vitreo, attirando segretamente a se un’occhiata soppesante da parte dello spadaccino.
«Oi!» lo chiamò sbuffando questi, tamburellando nervosamente le dita sullo stomaco «Rispondimi, dannata testa gialla!» aggiunse berciando.
Sanji si voltò con tracotanza, soffiandogli un’ingente quantità di fumo cinereo in faccia, ottenendo solo una gittata di insulti e imprecazioni impronunciabili.
«Ho assaggiato di meglio.» considerò atono «Comunque non voglio più vedere Fruttoli nella mia cucina. E dopo bruciamo anche quei fogli.» aggiunse, con un’espressione particolarmente minacciosa.
Zoro roteò gli occhi, fingendo noncuranza; in realtà nei suoi pensieri un suo alter ego in versione chibi ballava e gioiva spensieratamente, ilare del fatto che il biondo manifestasse così tanta, palese gelosia solo per lui.
«Oh, avanti...» biascicò concludendo la frase in uno sbadiglio «Lo sai che se fosse per me farei tutte le confezioni gialle e verdi…»
Sanji non rispose, ma si limitò a scoccare all’altro un’occhiata confusa.
«E poi,» aggiunse quello, avvicinandosi al corpo del compagno con fare malizioso «Lo sai che preferisco un certo cuoco idiota ad una certa navigatrice strozzina...»
Il biondo lo fissò in un tacito silenzio di disorientamento, scuotendo celermente la testa e aggrottando confuso la fronte.
Lo spadaccino ricambiò lo sguardo, alzando un sopracciglio.
«...Cos’è quella faccia?!» domandò imbronciato.
Sanji lo guardò apatico.
«Mi sa che non hai capito.» constatò cinico, prima di prendere un lungo respiro e prorompere in un urlo tonante «IO dovrei esserci al tuo posto, in quelle storie! E il GIALLO dovrebbe esserci vicino all’arancione, nei Fruttolo, non il verde!» piagnucolò con teatrale dramma, sbattendo violentemente il pugno a terra «Accidenti, è tutta colpa tua!»
«CO...?!» Zoro lo fissò basito, sbattendo incredulo le palpebre un paio di volte. Poi con un solerte colpo di reni si alzò a sedere, con aria torva «Brutto…!»
Non fece a tempo a concludere la frase, che il biondo gli incorniciò con rapido movimento il volto, andando a congiungere le labbra con dolcezza, come se niente fosse.
Lo spadaccino s’irrigidì, borbottando qualcosa d’incomprensibile che affogò nella gola dell’altro, ricambiando il bacio con stentato autocontrollo.
«...Ti stavo insultando, cuoco.» ricordò poi con impaccio, quando il bisogno d’ossigeno li costrinse a separarsi, e lui fu finalmente libero di dar aria alla bocca.
Sanji sghignazzò malignamente, spalmandogli un po’ di Fruttolo sul corpo e sul petto, iniziando a raccoglierglielo con la lingua calda e strappandogli un roco gemito.
«Sei...un piccolo...bastardo.» ansò Zoro, deglutendo a fatica, ricevendo un altro irritante risolino in risposta. «Dopo...ti affetto!»
«...Mh-mh.»
«...Sto cominciando...a odiare i Fruttoli.» ansimò a fatica, mordendosi il labbro inferiore.
«Mhh...»
«Odio pure te...»
«Mhh…Anche…io…»
«...E...E piantala di leccarmi come se fossi un lecca lecca, dannata testa gialla!»
 
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keiko_86
view post Posted on 4/8/2009, 22:48




bellissima!!
il giusto equilibrio tra divertimento, malizia e dolcezza.

Sanji geloso è una visione *-* belle bella!
bravissima Lust
 
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Dive into the heart
view post Posted on 28/8/2009, 11:06




mm... ricordo di averla letta su EFP e si, quando sono andata a fare la spesa sono subito andata a controllare....e si, c'erano quei dannati fruttoli zonami....ma ho spostato di poco lo sguardo e incredibile!!!!c'era il fruttolo Zosan!!!!!!!!mi sono addirittura messa a fargli la foto con il cellulare con la gente ke mi guardava perplessa...il problema adesso è ke nn riesco a scaricare la foto sul computer ma appena ci riesco stanne certa ke la pubblico!!!!
 
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Zorina
view post Posted on 29/8/2009, 22:09




ahahahahahahahahahahah XD XD XD esiste un fruttolo ZoSan??? O___O

Zorina: mamma presto! vai a comprarmi il fruttolo verde e giallo!
Mamma: di sabato sera? ma sei scema???
Zorina: sì!
Mamma:.....
 
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Dive into the heart
view post Posted on 30/8/2009, 12:41




CITAZIONE (Zorina @ 29/8/2009, 23:09)
ahahahahahahahahahahah XD XD XD esiste un fruttolo ZoSan??? O___O

Zorina: mamma presto! vai a comprarmi il fruttolo verde e giallo!
Mamma: di sabato sera? ma sei scema???
Zorina: sì!
Mamma:.....

sisi guarda!mi sono venuti i luccichii agli occhi tipo quando chopper vede lo zucchero filato...
 
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view post Posted on 2/9/2009, 08:33
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se le notti insonni ti fanno questo effetto è il caso che cominciamo la terapia a caffeina per via endovenosa!! :lol:
E' bellissima complimenti Lust :wub:
..certo non immaginavo che potesse esistere una perversione tale
che trasformasse degli innocui fruttoli in complici yaoi dello ZoSan :lol: :lol:
Sei meravigliosa!!! :wub:
 
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Dive into the heart
view post Posted on 5/9/2009, 13:26




per te e solo per te cara Lusty-chwan , che hai trasformato una merendina per poppanti in una fic ad alto tasso erotico...il mitico, il solo, il favoloso.......
FRUTTOLO ZOSAN!!!!!

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Lust.
view post Posted on 8/9/2009, 15:05




Grazie per i complimenti! xDDD

E riguardo ai Fruttoli, non avrei mai creduto ce ne fosse veramente un ZoSan! xDDDD Muahahah, adesso si che sarebbe bello andare da ogni ZoNamista a sbattergli sul muso l'immagine! xDDD
Grazie per aver postata questa immagine! xD *la salva*

*_*
*si prosta a piedi di Dith-chwan*
SPOILER (click to view)
Posso chiamarti cosshì? *_*

 
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Dive into the heart
view post Posted on 8/9/2009, 15:21




CITAZIONE (Lust. @ 8/9/2009, 16:05)
Grazie per i complimenti! xDDD

E riguardo ai Fruttoli, non avrei mai creduto ce ne fosse veramente un ZoSan! xDDDD Muahahah, adesso si che sarebbe bello andare da ogni ZoNamista a sbattergli sul muso l'immagine! xDDD
Grazie per aver postato questa immagine! xD *la salva*

*_*
*si prosta a piedi di Dith-chwan*
SPOILER (click to view)
Posso chiamarti cosshì? *_*

ossì certo chiamami come vuoi...Dive ecc ecc...è troppo lungo, l'ho scelto perchè ero disperata e non avevo fantasia così ho scelto il titolo di una canzone di kingdom hearts che mi piaceva....

Comunque concordo in pieno con la faccenda delle foto....
 
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8 replies since 4/8/2009, 18:34   251 views
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