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| | *///* grazie mille CITAZIONE è_é Sanji muovi il sedere e vai a recuperare il mio adorato marimo!!! e concediti senza tante storie u_u XDXD visto che poi mi dimentico di aggiornare xD vi posto gli ultimi capitoli ^ ^ Sanji era seduto sul ponte, esattamente dove era crollato poco dopo il ritorno sulla nave, le braccia abbandonate lungo i fianchi, la sigaretta spenta fra le dita, sguardo basso, completamente assorto in un unico pensiero; Zoro! Si alzò di scatto, corse in camerata e svegliò Chopper, dicendogli semplicemente che il marimo si era perso e che aveva bisogno del suo fiuto, mentre stavano per scendere dalla nave Nami li chiamò, Sanji si voltò e sorridendogli disse semplicemente, che sarebbero tornati presto, per poi spiccare un salto e seguito da Chopper si addentrarono nella boscaglia. Seguendo le tracce di Zoro si ritrovarono di fronte ad un’orme parete di roccia, semi nascosta da vari alberi. “Chopper sei sicuro che sia qui?” “si, il suo odore finisce in questo punto!” Il cuoco osservò la parete. “torna alla nave, da qui in avanti me la vedo da solo! “sei sicuro?” Bastò un’occhiata che subito Chopper corse verso la nave. Rimasto solo Sanji cominciò ad ispezionare la roccia, tamburellò in alcuni punti ascoltando il suono. “trovato!” Accese la sigaretta e con un calcio sfondò la porta di finta roccia.
All’interno della stanza tutto era tranquillo, Zoro fissava nel vuoto in silenzio, mentre il ragazzo continuava a parlare di quanto erano perfetti assieme. Poi un gran frastuono, la porta del nascondiglio atterrò in mezzo alla stanza, la polvere alzatasi nascondeva l’intruso. Allarmato il ragazzo andò immediatamente vicino allo spadaccino e osservò quell’ombra misteriosa. “toc! toc! L’idiota conosciuto come Zoro è qui?!” “TU!!” Sanji sorrise, scese le scale appena fu vicino a Zoro cominciò a girargli intorno osservandolo attentamente. “cosa stai facendo?” “controllo!! se l’hai toccato ti ammazzo!!” “ah... non è successo niente! Ho solo parlato... credevo non ti importasse nulla di lui!“ “infatti!... consegnami il marimo! Dobbiamo salpare!” Torno improvvisamente serio e alzando il braccio con la sigaretta fumante si pose di fronte al ragazzo. “lui è MIO!!” Al risentire quelle parole il cuoco riuscì a stento a controllarsi, il suo sguardo si raggelo. “Zoro andiamo!!” Ma lo spadaccino non si mosse, nemmeno si era voltato a guardarlo, lui era li, ma allo stesso tempo era assente. “Roronoa rimane con me!” “e così marimo ti fai comandare a bacchetta da questo tipo!” Diede un’occhiata a Zoro, nessuna reazione. Stizzito strinse fra le labbra la sigaretta piegandola. “merda... RAZZA DI IDIOTA TI FAI MANIPOLARE COSI’ FACILMENTE!!” “lui non vuole andar via!” “non gliel’ho sentito dire!! Non gli ho sentito dire neanche che vuole stare con te!” Il ragazzo passò subito alla difensiva urlandogli in faccia parole di sentenza. “perché dovrebbe venire con te! Sei tu la causa della sua sofferenza!!” “cosa?” “sei tu che l’hai allontanato ferendolo ed ora ti meravigli che non ti senta! Solo con me può essere realmente felice!!” Sanji si pietrificò. Il ragazzo rise e per fortificare quelle parole si avvicinò a Zoro abbracciandolo. Il biondo si raggelò. “allontanati” Non lo ascoltò e avvicinò le sue labbra a quelle del marimo, pronto a baciarlo, vedendo quel gesto Sanji non ci vide più e lo colpì con tutta la sua forza facendolo volare nell’altra stanza. Ansimante, guardò furente il ragazzo. “tu, maledetto! Il mio naso sta sang..” “NON OSARE MAI PIU’ TOCCARLO!!!!! RORONOA ZORO MI APPARTIENE!!!!” Il ragazzo lo guardò sorpreso per poi scoppiare a ridere, si scrollò di dosso la polvere, prese la spada e gli si pose di fronte. “non osare toccarlo? Mi appartiene? Chi ti credi di essere??” “sono colui che ti darà una bella lezione!!!” “se mi uccidi non potrai liberarlo dall’incantesimo!!” “primo, non ho intenzione di ucciderti! Secondo, incantesimo?! Chi credi di avere davanti! Un idiota credulone come Rufy!!” “come?!” Sanji lo guardò con aria di sfida, fece un tiro alla sigaretta. “ho fatto i miei compiti a casa!!”
“AAAAAAAAAAAAAH Nami, Nami; Rufy è diventato una gallina!!!” “eh??” Nami seguì subito Chopper, dove poté assistere a Rufy che razzolava sul ponte, mentre Usopp rideva divertito. “che avete combinato!!” “visto che non poteva fare colazione ...” “a proposito, Chopper cosa ti ha detto Sanji?” “Sanji ha detto che avrebbe ritrovato Zoro in tempo per la partenza stabilita... però Rufy..” “che strano... chissà perché Zoro e sceso dalla nave.. e Sanji... la sua non era un’espressione di rabbia.. chissà che cosa è successo..” “NAMI ASCOLTAMI!!! Rufy si è messo a leggere un libro, uno tutto brillante e colorato e poi ha cominciato a comportarsi così!” Nami diede una rapida occhiata a Rufy che ora si era fermato e cercava di covare delle uova. “....” “Chopper e questo il libro che ha letto?” “si, Robin” “”tutto quello che volevate sapere sull’ipnosi!” ora è chiaro!” “Yo ho ho ho!!!” “chicchirichiiii” “si è auto ipnotizzato?!... non ho mai visto un cretino simile!” “quello che mi sorprende, a parte il fatto che abbia letto un libro, è che sia entrato in biblioteca” “non ci è andato infatti, il libro era qui! sul ponte!”
Il divario fra i due rivali era più che evidente. Il ragazzo riusciva a stento a stare in piedi, al contrario il cuoco aveva riportato solo una ferita superficiale alla spalla. La stanza ormai era sottosopra per non parlare dei mobili e le pareti andate completamente in frantumi. Con un ultimo calcio Sanji fece cadere definitivamente a terra il ragazzo ormai esausto. “non è giusto!! Lui doveva essere mio!!!” “smettila idiota! Si può sapere perché ti sei fissato con lui?” “perché noi siamo perfetti assieme!! Siamo entrambi spadaccini, siamo nati lo stesso giorno dello stesso anno! Lo conosco profondamente, so tutto quel che ha fatto! Ed io lo amo” “idiota!! Tu non lo conosci affatto! Sai solo quello che sul giornale! Lo sapevi che non ha senso dell’orientamento?” “eh?” “è capace di perdersi ovunque! Merda, se gli dici che bisogna svoltare a sinistra tu sta certo che svolterà dalla parte sbagliata! Lui è questo genere di idiota!“ Si voltò ed osservò Zoro per un istante per poi tornare con lo sguardo fisso sul ragazzo ancora seduto a terra. “In ogni modo... se lo conoscessi realmente come dici non l’avresti mai allontanato dalle sue spade! Dove sono?” Il ragazzo lo osservò confuso. “nell’armadio la!” Seduto osservò il cuoco mentre apriva l’armadio e riprendeva le spade. Si avvicino a Zoro e gliele legò alla vita. Accese una nuova sigaretta, lo prese per mano e si diresse verso l’uscita. Si fermò ad un passo dal primo gradino ed osservò il ragazzo, che ora era in piedi con lo sguardo basso. Sorrise e mentre riprendeva a camminare aggiunse. “Cerca di non confondere più l’ammirazione con l’amore!! Stammi bene!”
Usciti dalla caverna camminarono per un po’, quando decise di fermarsi guardò lo spadaccino. Zoro aveva ancora lo sguardo perso nel vuoto e non dava segni di vita, a parte il fatto che respirava poteva sembrare morto. Sanji sorrise divertito. “sei proprio un’idiota!! ed ora sveglio!” Schioccò le dita e Zoro lentamente si riprese, si osservò intorno per poi squadrare il biondo mal ridotto davanti a lui. “perché sei ferito? E dove siamo?” “lascia perdere e sbrighiamoci!” Si voltò e cominciò a correre verso la nave, seguito a ruota dall’alga. Appena salirono sulla nave furono travolti da una gran confusione. Il capitano correva da una parte all’altra con delle uova in mano, mentre il resto della ciurma cercava invano di bloccarlo. Ci vollero ancora un paio di minuti, ma una volta ristabilita la calma, la nave riuscì a partire.
Il sole ormai era tramontato da un bel pò e l’equipaggio si apprestava ad andare a dormire, esausti dopo la giornata bizzarra appena trascorsa. Sanji preparò il caffè, posò la caffettiera sul vassoio e affianco vi mise una tazzina; salì la scaletta che portava all’osservatorio stando attento a non rovesciarlo. Arrivato in cima lo posò sulla panchina, con un gesto colmo di eleganza prese la caffettiera e riempì la tazzina, per poi sedersi al fianco del vassoio ad osservare l’altra parte della stanza, tirando ogni tanto un tiro alla sigaretta. Zoro con la coda dell’occhio segui ogni piccolo movimento del cuoco, rimaneva sempre affascinato dall’estrema eleganza dei suoi gesti, in silenzio prese la tazzina e ne bevette un sorso, senza mai distogliere lo sguardo dal mare, consapevole che l’unica cosa che li divideva era solo quel vassoio. “Nami-san era furiosa!!!” “e così mi ritocca il turno osservazione!!” Sanji sorrise divertito; quando la calma era tornata sulla nave l’intero equipaggio se l’era presa con Zoro, che non ricordava assolutamente niente di ciò che era avvenuto. Dovette ascoltare un’intera predica di Nami per non parlare dei discorsi sconnessi del capitano, che ha sua volta era stato complice nel causare ritardo alla partenza. “la marina ti ha ferito?” Era così perso nei ricordi di quella strana giornata che la voce di Zoro lo fece trasalire. Si voltò verso di lui. “ehm... si! Ho avuto uno scontro con la marina e poi ti ho trovato!” “.....” Zoro lo osservò poco convinto dell’affermazione, ma qualunque cosa fosse successa sapeva che se Sanji non voleva dirla lui non l’avrebbe mai scoperta. Diede una rapida occhiata alla spalla per poi tornare ad osservare il mare. “cos’è!? Sei preoccupato?!” “NO!! Era per sapere!!” “è solo un graffio, sto bene!” “non m’importa! ......... Comunque sono felice che stai bene!!” Sanji scoppiò a ridere. Nella stanza calò il silenzio e così rimasero per un po’ uno ad osservare l’orizzonte mentre l’altro guardava i pesi davanti a lui. Senza voltarsi Zoro ruppe il silenzio. “hai un buon odore!” “uso una cosa chiamata sapone! Dovresti conoscerla anche tu!!” “non quello idiota.. hai un’odore diverso dal solito!” “sull’isola ho comprato una nuova colonia” “uhm....” Il marimo osservò per un po’ Sanji, poi ritornò silenzioso a guardare il mare. “dillo avanti!” “cosa?” Sanji si voltò sorridendo, avvicinandosi abbastanza da inebriare di profumo lo spadaccino. Zoro arrossì e si voltò, deluso il cuoco si risedette composto ritornando a guardare l’altra parte di stanza. Lentamente lo spadaccino spostò il vassoio a terra e con delicatezza tirò a se il biondo stringendolo in un abbraccio, appoggiò il mento sulla sua spalla, chiuse gli occhi e respirò a pieni polmoni ogni suo atomo. “Sanji..” “si?” “ti voglio!” Mentre il biondo si lasciava avvolgere da quelle mani, la domanda che aveva scatenato tutto rivenne pronunciata. “perché?” “perché io...” Con la coda dell’occhio notò l’imbarazzo dell’altro, sorrise lievemente, spense la sigaretta e tirò a se il viso di Zoro, baciandolo con intensità. “Zoro, anche io ti voglio!” La luna come sfondo, il cielo stellato come testimone in una promessa d’amore eterno. Con un “ti voglio” che nasconde un mondo. Una parola non ha sempre e solo un significato.
Fine?!
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