{ Just Like a Baby }, Rating Misto

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~ Vampiraker
view post Posted on 24/1/2012, 22:14




{ Prefazione }


A parte dire che anche questo, tutto sommato, è un capitolo molto tranquillo, che il blocco dello scrittore è una maledizione, e che spero non vi annoierete, non ho altro da aggiungere :3
Buona lettura!!









{ Just Like a Baby }

Capitolo X:
Fase 1: Il piano.





Non ho ancora sentito tutti i dettagli del piano, ma mi pare particolare.
Non c’è altro modo per definirlo, dopotutto.
O se c’è, non mi viene in mente in questo momento.
Sospiro e mi massaggio la testa, passando la mano sinistra tra i miei capelli, ancora parzialmente bagnati dal bagno di poco fa. Se mi vede Chopper come minimo mi uccide, ma tento di non pensarci, e mi concentro sulle bistecche che sto cucinando sulle padelle sparse d’olio.
Nell’aria della postazione cucina, comincia a spandersi un profumino che non mi dispiace. Sapete che dall’odore che il cibo emana si può capire quando sono cotti a puntino? Quel vecchio rincretinito di Zeff me lo diceva sempre: “In cucina bisogna usare tutti e cinque i sensi; se si finisce col tralasciarne uno, allora il tuo mestiere non è quello del cuoco”.
Se credete che fosse troppo severo, cosa pensereste se vi dicessi che mentre mi diceva questo mi dava dei calcioni da manuali?
Al ricordo, adesso, a volte rido e a volte mi viene voglia di tornare indietro con la Sunny e di prenderlo a pugni.
Giusto per ricordagli che gli devo tutto.
Non appena la carne comincia a diventare sempre più bronzea, allora mi sposto velocemente verso destra, con la gamba buona, prendo le spezie e le distribuisco sui piatti, creando una specie di cornice verde intorno a ognuno di essi. Quando finalmente è tutto pronto, prendo la carne e la dispongo sui piatti, per contorno aggiungo dell’insalata fresca con olio extravergine ed ecco qui, la cena è servita.
Mi fermo un attimo a guardare il piccolo capolavoro che, in meno di dieci minuti, sono riuscito a fare. Non me ne vanto troppo, ma sono contento di riuscire a dare tutto me stesso anche nelle ricette più semplici.
Prendo un respiro e, lentamente, comincio a portare i piatti a tavola, due alla volta per evitare di fare un casino. Zoppico, e anche vistosamente. Talvolta mi devo anche fermare per riprendere fiato. Decisamente: la ferita non è così superficiale come pensavo, anzi. Quando ho visto la cicatrice, completamente rossa, ancora, sopra la mia coscia, quasi non mi è preso un colpo.
È grande, profonda e fa male, o meglio, tira da morire, e mi sta pian piano distruggendo i muscoli… quelli che rimangono, s’intende.
Al terzo giro di portate, mi fermo e mi siedo un momento, massaggiandomi la parte sensibile e sentendo alcune fitte farmi piegare in due. Non si tratta del virus, semplicemente di una bruciatura di quarto grado che mi sta massacrando… e sinceramente non so quanto possa essere carina, come idea.
-Sanji?-, una vocina mi fa alzare la testa e, di fronte a me, vedo il musetto del medico di bordo piuttosto preoccupato.
-Non ti devi sforzare troppo. Ti aiuto io-, mi dice, e per quanto il suo voglia essere un gesto amichevole, il suo tono è lapidario, e non mi dà la possibilità di ribattere come si deve. In effetti già è tanto che io sia qui a cucinare, piuttosto che a letto, bardato da capo a piedi sotto qualcosa come dieci coperte. Gli devo un favore.
Lo vedo trasformarsi sotto ai miei occhi. Il suo corpo, da piccino com’è, diventa improvvisamente quello di un adulto e, con le mani, porta tutti i piatti a tavola in men che non si dica, lasciandomi riposare un po’. Il tutto accade in silenzio, non c’è bisogno di dire niente se non…
-Chopper?-
-Sì?-
-Grazie-, sulle sue labbra di renna esce un delicato sorriso, e poi una risatina. Si avvicina e mi dà una pacca sulla spalla.
-E’ stato un piacere. Piuttosto, sei abbastanza caldo?-
-Si, tranquillo, tutto bene-, gli faccio notare, indicando il felpone che mi sono messo, apposta per stare bello caldo ed evitare di prendermi un'altra febbraccia. Non m’interessa cosa succederà, io devo partecipare all’azione. Sono stufo di stare in panchina, non è decisamente il mio posto.
Gli sorrido e lui sembra rilassarsi almeno un po’. La sua forma torna quella minuta di sempre.
-Dico agli altri che è pronto?-, mi chiede, indicando la tavola imbandita e scintillante. Annuisco.
-Se non ti dispiace-.
Scatta sull’attenti e, di corsa, si fionda verso la porta. Perché ho l’impressione che questo pranzo sarà particolarmente pesante?



-Che cosa, scusate?!-
-Eh già…-
-Anche noi non ne eravamo sicuri, a dire il vero, cook-san-
-No, ma vi rendete conto che ciò che state dicendo è una follia?! Okay, ammetto che quando prima, Chopper, mi ha raccontato più o meno quello che avevate in mente, non ero molto sicuro dell’idea… ma adesso mi sembra che si stia esagerando!-, dico sinceramente sorpreso e… non dico arrabbiato, ma preoccupato. Molto preoccupato.
-Sanjiiii! Io ho fameee!-
-Rufy, qui si sta cercando di fare un discorso serio…-,
-Yo-oh-oh-oh! Sanji-san! Secondo me hai perfettamente ragione a preoccuparti… anche io sono così spaventato che ho i brividi sulla pelle! Oh! Ma io la pelle non ce l’ho più!! Skull Joke!-
-Non è di questo che si tratta! Stiamo parlando di farlo salire sulla nostra nave! Di attirarlo qui!-, preciso io, sinceramente confuso dalla cosa.
-Sanji, neanche a me và tanto a genio quest’idea, ma con la trappola che abbiamo ideato, e con il tuo aiuto, siamo sicuri di poter fare qualcosa. Non sottovalutare la Sunny! Lei è la nave per eccellenza. In più le mie Super-Tute sono eccezionali! Sono fatte di neoprene, spesse quattordici millimetri, flessibili e resistenti. Dubito altamente che un morso di quella roba possa trapassarla! Sono troppo forti! In più sono Super-fighe! Sono nere, si abbinano a tutto!-
-Franky…-, dico spazientito, pizzicandomi la base del naso con l’indice e il pollice. Dio mio, non ha capito niente! Per quanto, lo ammetto, l’idea delle tute è eccezionale… insomma… non credo ci aiuti troppo nel gestire quella roba su questa nave. Al massimo che facciamo, la buttiamo in mare?!
Non possiamo rischiare così tanto, eppure tutti sembrano così convinti di potercela fare…
-Andrà tutto bene, vedrai, ci abbiamo riflettuto molto, non è stata una decisione facile, ma alla fine abbiamo fatto un paio di calcoli: se siamo veloci, non solo riusciremo a prendere ciò che ci serve per far tornare Zoro com’era, ma qualcosa mi dice che quel coso svanirà dalla faccia della terra per sempre-
Addirittura?!?!?
-Nami-san… mi fido ciecamente di te e di Robin ma…-
-Ehi, Sanji!! Ci siamo anche noi!!-
-Io ho fameeeee-
-TACI TU!-
-MA—, continuo, tirando un calcio in bocca a Rufy che, ora, standosene buono buono con la bocca piena, finalmente ha smesso di parlare.
-Spero sinceramente che voi sappiate ciò che state facendo…-, e non lo dico solo per noi… ma anche per la piccola testa d’alghe che, ora, non so se ignara o meno, sta mangiando tra le braccia di un Chopper aiutato dalla bella Robin. Per quanto la scena possa essere “carina”, in un certo qual modo, non riesco a non essere preoccupato della situazione che si verrà a creare sulla nave. Ci sarò io, qui sopra, visto che non posso camminare per lunghe distanze, e dovrò anche tenermi stretto Zoro… poi?! Che farò una volta che quella roba sarà a bordo?!
-Lascia che la nostra navigatrice ti spieghi, Cook-san. Vedrai che le cose ti appariranno più semplici-, la voce di Nico Robin arriva vellutata alle mie orecchie e, non so come, mi fa calmare quasi all’istante. Con un respiro più profondo, mi rilasso sulla sedia e istintivamente cerco il pacchetto di sigarette che di solito tengo a portata di mano, ricordandomi poi che il dottoraccio infame Chopper me l’ha sequestrate. Sospiro. Cavolo… ho davvero bisogno di fumare.
Comunque sia punto l’attenzione su Nami, lanciando letteralmente a Rufy il mio piatto, in modo che possa finirlo lui. Non credo che avrò molta fame, a partire da questo momento in poi.
-Quando vuoi-, le dico, e lei comincia praticamente subito.
-Veramente non ci sarebbe molto da dire. Semplicemente abbiamo trovato delle cartine dell’isola più aggiornate, e grazie all’aiuto di Brook innanzitutto ci siamo resi conto di dove si trovasse quel mostro, la sua tana, e poi ci siamo organizzati-
-Avete parlato di un nuovo alleato, chi è?-
-Questo posso dirtelo io!-, dice subito lo scheletro alla mia destra, guardandomi.
-Come da programma, mentre tu stavi a letto, io sono andato in ricognizione per le montagne vicine. Visto che sono l’unico senza pelle, Yo-oh-oh-oh, non è un problema per me, essere attaccato da lui!-, mi spiega.
-Comunque sia, mentre camminavo per un sentiero di un bosco non troppo lontano da qui, mi sono imbattuto in uno strano uomo… o meglio, non era strano, era solo tanto trafelato e parecchio stanco. Quando mi ha visto per poco non gli è preso un infarto poverino!
Mi sono presentato e, dopo averlo aiutato a riprendersi dallo spavento… bé, gli ho chiesto cosa facesse un uomo della sua età da quelle parti-
-“Della sua età”? Scusa quanti anni pensi che abbia avuto?-
-Io direi non meno di cinquanta-
-Un uomo di cinquant’anni scalava una montagna?!-
-Esatto, per questo la cosa mi è sembrata strana. In via di confidenze, mi ha raccontato che sono anni che cerca la tana di quel mostro, proprio come noi. Lui lo chiamava “Esperimento 63”, probabilmente il nome è rilegato al numero del laboratorio. In ogni caso è venuto fuori che anche lui era arrivato, stranamente, alla stessa conclusione di Rufy, e sono anni, ormai, che ogni giorno esplora una parte dell’isola per trovarlo, e guarda caso aveva con sé la cartina con tutti i posti che aveva visitato. Ebbene, scegliendone uno a caso vicino a una scogliera… l’abbiamo trovato!!-
-Ma dimmi te… in parole povere si tratta di culo?-
-Si, Sanji. Super-Culo, te lo garantisco-
-Al massimo bacino, io il culo non ce l’ho pi—
-Basta con queste cacchiate e tornate seri!!!-
-Sì, Nami-swan!!-, quant’è bella la mia principessa?! Troppo. Troppo bella, dovrebbe essere in cielo, insieme agli ange— NO! Resta qui con me, Nami-swan!!
-Tornando al discorso che facevamo prima… siamo arrivati insieme ad una specie di grotta ben nascosta vicino a un’altissima scogliera. Non siamo entrati, ovviamente, ma abbiamo trovato tracce della sua presenza: graffi ovunque, pezzi di abiti e… bé c’era uno stranissimo odore, lo stesso che abbiamo sentito quando è apparso la prima volta di fronte a noi-, perché il tono di Brook si è fatto improvvisamente più serio?
Penso un secondo a quella notte. Che odore ha sentito? L’ho sentito anche io…? In effetti ricordo qualcosa di strano nell’aria… sembrava qualcosa come… oh mio…
-…Putrefazione?-
-Già…-
-Oh-
-Ad ogni modo-, continua Nami al posto suo.
-Non appena è tornato e ci ha raccontato ciò che ha visto, mi sono procurata una mappa nautica della zona, e ho scoperto che questo posto è pieno zeppo di grotte. In altre parole, ci sono punti in cui ci si può avvicinare moltissimo alla scogliera, senza trovare intoppi o secche, il che è un grandissimo vantaggio per noi-
-Cosa avete intenzione di fare, esattamente, per farlo uscire di lì?-
-A quanto pare il signor Hotto ci darà una mano-
-Hotto?-
-E’ il conoscente di cui ti parlavo prima. Quando è venuto a sapere che volevamo sbarazzarci dell’esperimento 63 ha chiesto di poterci aiutare in tutti i modi. È stato così convincente che non ho saputo dire di no! E poi ci serve una mano, no? Yo-oh-oh-oh!-
-Hai fatto bene, scheletro, non temere-, gli dice Franky, alzandosi gli occhiali da sole e battendogli una mano sulla spalla ossea. I due si scambiano una specie di sorriso, poi tornano a guardarmi, aspettando una mia reazione.
-Mh… ci dovremmo dividere in gruppi, suppongo-
-Esatto. Ci siamo organizzati in questo modo: Franky, Brook, Rufy, io e il signor Hotto avremo il compito di portarlo verso la scogliera e di spingerlo giù, dove ci sarai tu con la Sunny che ci raccoglierai, e lì sopra lo cattureremo. Nel frattempo Chopper, Robin e Usopp andranno dentro alla grotta, a cercare indizi. Qualsiasi cosa dovesse succedere, torneranno indietro, e continueremo la ricerca di giorno-
-In pratica volete farlo saltare giù in modo che o si sfracella, oppure cade sulla nave e quindi lo isoliamo…?-
-Più o meno l’idea è questa. Quelli che dovranno fare il lavoro duro saranno Franky e Brook, per questo resteranno con noi-
-Si ma… il tipaccio, qui?-, domando indicando Zoro. Per un attimo tutti ci fermiamo a fissare quel piccolo ben di Dio, mostriciattolo, che ci guarda incuriosito. Sul serio, capisci o no quello che stiamo dicendo?
-Lo terrai tu, non credo ci saranno problemi, nel momento in cui il mostro toccherà la nave, noi saremo lì a sostenerti, perciò poi sarà al sicuro-.
Non so perché, ma un sospiro di sollievo mi scappa in automatico. Lo faccio passare per uno sbuffo, poi faccio spallucce.
-D’accordo, proviamoci…-
-Sfanfji!-
-Rufy! Quante volte ti ho detto di non parlare con la bocca piena?! Non si capisce niente!-, mi lamento, lanciandogli un’occhiataccia. Lui non mi ascolta e continua a parlare come se niente fosse anche se, tra le righe, ciò che dice è più o meno questo: -Agiremo di sera, perciò domani voglio il doppio di razione di carne!-.
E ti pareva?
Non so perché, però quel commento così schietto, quella voce così ovattata dal cibo e quel sorriso così spontaneo, mi fanno sorridere. Annuisco e gli scompiglio i capelli. Che capitano idiota che ho.
-Come ti pare, capitano, ma sappi che poi finiremo le scorte, e fino alla prossima isola non mangerai carne-
-COSA?!-
-Scherzavo-
-SANJI! NON DIRE QUESTE COSE! Mi hai fatto prendere un colpo!-
-Rufy, sei un caso perso…-
-Parla per te, Usopp!-
Una risata generale fa rinfrescare l’atmosfera che c’è nella stanza, e sinceramente non posso non definirmi più sereno. Sono pensieroso. Non sarò con loro, perciò non potrò proteggere le ragazze… ma è anche vero che, per come sto messo ora, forse darei loro solo maggiori impicci. Domani mattina vedrò se all’ultimo possa prendere il posto di Nami, non mi va che corra un rischio così grande per mia negligenza.
Credo che abbia capito ciò a cui stia pensando, perché mi guarda, mi sorride e labiale, riesco a distinguere alcune parole: “Andrà tutto bene”.



Sono stanco morto.
Seppur abbia dormito per 60 ore di fila… mi sento una stanchezza addosso che non credo sia normale. È vero, questo pomeriggio ho fatto un po’ di ginnastica, insieme a Chopper e Usopp per far riprendere la gamba, almeno un po’, ma non è stato facile, ve l’assicuro.
O meglio, gli esercizi erano una stronzata, era farli che non era il massimo.
Sicuramente è questa la causa della stanchezza e del dolore ai muscoli, ma passerà presto. Mi sono fatto un thé per rilassarmi un po’, e mi è toccato fare anche il latte al “buebe” a Zoro. Ammetto che oggi è stato piuttosto… non so, come dire… calmo.
Non ha urlato, non ha sbraitato, anzi, mi pareva quasi una bambola.
Se gli dicevo di stare buono, lui stava buono.
Mai successa in vita mia una cosa del genere.
E non sto scherzando.
-Bé? Che ti prende, marimo? Non hai frignato per tutto il giorno, come di solito fai-, gli faccio notare, adagiandolo su un cuscino del mio letto e mettendomi poi seduto a poca distanza da lui. Stendo la gamba e tiro un sospiro di sollievo, buttandomi a peso morto sul materasso, e sprofondando nel mio capezzale. Cosa darei per avere una sigaretta adesso…
Mi sento come se mancasse qualcosa, e soprattutto non ho le mani occupate, il ché non solo è strano, ma è anche fastidioso. Torno con la mente a quel pazzo scatenato che però oggi ha avuto la brillante idea di starsene buono buono, seduto sull’erba con Usopp.
Le sue perle grigie mi osservano incuriosite, e poi quasi divertite, perché scoppia a ridere.
-Cosa c’è? Non mi pare di aver detto qualcosa di particolarmente divertente-, continuo, solleticandogli il pancino, e facendolo ridere ancora per qualche istante.
Ammetto che il suo sorriso diventa ben presto contagioso, un pochino. Prendo un bel respiro e, mentre lui si calma e comincia a fare delle bollicine con la propria saliva (… ?!?!?), io mi do il tempo necessario a spogliarmi e a mettermi il pigiama.
Prima mi libero della maglietta, e mi blocco, quando arrivo ai pantaloni. Chopper ha detto che la ferita deve respirare. Mi sorge un dubbio: essendo sulla coscia, non devo indossare i pantaloni?
Bah, per adesso rimango così, poi magari gli chiedo conferma.
Poso lo sguardo sulla ferita, una lunga distesa dal colorito strano, nonché inquietante, che passa per le tonalità del rosa scuro, del rossastro opaco e arriva a un viola verso i bordi della pelle, segno di lividi piuttosto evidenti e parecchio dolorosi. La sfioro con la punta delle dita, e istintivamente ritraggo la mano. Il ricordo di due sere fa è ancora sfocato, ma qualcosa mi dice che è meglio non indagare di più sulla faccenda.
Un gemito strano, cattura la mia attenzione. Alla mia sinistra, con le sue forze, Zoro si è messo seduto e, come può, tenta di avvicinarsi a gattoni. Inarco il sopracciglio, piuttosto sorpreso a quella scena. -…Scemo, che stai facendo?-, domando, prendendolo in braccio, poggiandolo sulla gamba buona. Mette il broncio e si lamenta, agitando le braccia.
Sospiro, stanco.
-Sei stato buono tutto il giorno, e ancora non ci credo, non potresti continuare a fare così?-, a quanto pare non mi dà retta e, dimenandosi, scioglie il mio abbraccio e si mette vicino a me, sul fianco della gamba malaticcia. Lo vedo lanciarle un’occhiata tra il preoccupato, l’arrabbiato, il triste e lo spaventato. Non so descrivere bene la sensazione che gli attraversa il volto, ma di certo non dev’essere piacevole. Si mette seduto vicino a me e poggia la testa sulla mia pancia, insieme alle braccine.
...
-… Sinceramente, non so più cosa pensare-, gli confesso, accarezzandogli la testa.
-Non riesco a capire se mi capisci o no. Non ti comporti come un adulto, questo è chiaro… ma è ovvio che un ragazzino di appena 5 mesi non farebbe mai una cosa del genere! Oddio santo… mi stai facendo venire il mal di testa! Possibile che tu debba essere così confusionario anche da bambino?!-, domando, osservandolo a metà tra l’arrabbiato e lo sconfortato.
Sentendo il mio tono cambiare improvvisamente, il suo visino si alza in direzione del mio, e mi osserva preoccupato. Non credo abbia capito, e allo stesso tempo so che ha intuito qualcosa.
Mi massaggio la fronte.
-Lasciamo perdere. Sei davvero impossibile-, concludo, distendendomi e mettendomi sotto le coperte, cominciando a sentire freddo. Lo sposto e lo metto seduto di fianco a me, al calduccio, osservandolo guardarsi intorno incuriosito, prima di sentire le sue manine sulle mie guance, sul mio naso, le mie labbra, la mia fronte.
-‘Nga...ga!-, ridacchia contento, improvvisamente con un’aria ingenua e tremendamente… poco familiare. Osservo quel piccolo volto sorridente e spensierato.
La sua vista mi confonde ancora di più. Che sia soltanto una mia impressione? Magari mi sto inventando le cose… però è vero che per essere un bambino di cinque mesi è fottutamente sveglio! Di certo, quando era davvero così piccolo, non sarebbe stato in grado di fare tutto ciò che fa con naturalezza adesso.
Sei davvero lì, testa d’alghe? E se si… perché allora ti comporti in questo modo? Non vuoi che io lo capisca?
Ma prima mi sei sembrato così accondiscente…
Sospiro ancora una volta e mi limito a cacciare via quelle domande dalla mia testa, tanto non ci sarebbero risposte pronte. L’unica cosa che mi rimane da fare è aspettare domani sera, quando finalmente riusciremo ad avere qualche risposta e, si spera, l’antidoto per questa situazione.
Ora che ci penso… questa potrebbe essere l’ultima sera che passiamo in maniera… “tranquilla”. Certo, queste ultime nottate sono state orrende, è vero, ma… insomma… se non piccole carezze per cullarlo, non abbiamo fatto assolutamente niente, com’era ovvio che fosse.
Un brivido freddo mi attraversa la schiena, e lo riconosco perfettamente.
La paura.
Paura di non trovarti più così dolce e spontaneo, di non sentirti più ridere in questo modo, o di non avere più la sensazione di piacere che ho quando vedo i tuoi occhi cercarmi, e le tue braccine allungarsi verso di me, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
So che è un’emozione idiota, nonché inutile da provare, eppure non riesco a contenerla. Probabilmente domani sera tutto tornerà come prima… tranne che per un piccolo dettaglio più che significante, oserei dire: adesso so per certo cosa provo e so cosa voglio chiederti.
Manca solo la tua risposta a completare il quadretto.
Non ho la minima intenzione di gettare via il mio orgoglio come ho fatto, per sbaglio, quella che ormai mi sembra una vita fa quando, sulla collina, ti ho urlato in faccia ciò che pensavo. Ma ho bisogno di parlare con te, del vero te, di quello adulto. Ho bisogno di farti alcune domande, e di ricevere altrettante risposte. Al contempo mi riesce difficile staccarmi da questa piccola parte di te, così allegra, spensierata e innocente.
Allungo piano una mano e, con delicatezza, sfioro con un dito la guancia sinistra della cosetta verde di fronte a me. Sembra apprezzare, poi sbadiglia. È stanco, lo si vede lontano un miglio.
Sbuffo. Lentamente, lo prendo e lo stringo pian piano a me, circondandolo con il braccio, facendo attenzione a non fargli male e a farlo respirare come si deve. Lo sento agitarsi un pochino, poi si calma, stringe la mia maglietta con la manina sinistra e poi, lentamente, lo sento abbandonarsi. I suoi gemiti diventano sempre più tenui, e alla fine scompaiono, dissolti nel silenzio.
Non resisto all’istino di sfiorare con le labbra la fronte così piccola e fragile di quest’affarino fluffoso addormentato sotto al mio collo. Mi do dell’idiota, e poi chiudo gli occhi.
Sono così stanco che, ne sono certo, dormirò di filata, e non mi sveglierò.
Neanche un incubo come quello di due giorni fa mi potrà far cambiare idea. Ormai l’illusione non mi spaventa più. È della realtà, che comincio a preoccuparmi.


End Part X



Edited by ~ Vampiraker - 27/1/2012, 15:07
 
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-Connie-
view post Posted on 24/1/2012, 22:51




Hai aggiornato! °ç° *inizia a fare le feste*
Non preoccuparti se è un capitolo di transizione: ogni tanto sono d'obbligo per far capire meglio la trama. E io apprezzo, apprezzo assai. ù___ù
Sanji, come al solito, è perfettamente IC, come anche gli altri mugi. *____*
La sera dopo dovranno già attaccare il mostro. -_-
...
NUOOOOOOOO!
La fic è agli sgoccioli, quindi?
La cosa positiva è che il Marimo tornerà quel gran figo che è normale e Sanji potrà finalmente zompargli addosso parlargli. °ç°
E Zoruccio cosa dirà? Riuscirà a sopprimere un po' l'orgoglio per il bene di Sanjiko?
Lo scopriremo nella prossima puntata!
...Ok, mi sono lasciata prendere troppo la mano.
Aspetterò il prossimo capitolo con impazienza, comunque! *O*
 
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~ Vampiraker
view post Posted on 24/1/2012, 22:54




Ahwww Connie *ò* ammazza, già letto, che razzo!!! *ò*...
Meno male! Sono contenta che pensi che un po' di transizione di tanto in tanto sia d'obbligo, anche perché già sono incasinata, se poi scrivo le cose male posso anche uccidermi <.<'''.
Piuttosto sono contenta che ti sia piaciuto +ò+ e soprattutto che pensi Sanji sia IC.
GRAZIE AL CIELO!
xD.
<3.
Va bene, cerchiamo di aggiornare entrambe nel minor tempo possibile :3 io stalkero te e tu me U___U
 
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view post Posted on 27/1/2012, 00:59

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Premetto che l'ho letto ieri sera; quindi mi scuso per non aver commentato subito, ma ero piuttosto di fretta! Un'altra cosa che voglio aggiungere è che, essendo questo capitolo molto tranquillo (ma assolutamente necessario per il continuo della storia) non mi dilungherò più di tanto sui dettagli; o almeno non come al solito, mettiamolo così! Detto ciò, possiamo iniziare!

Un momento che subito salta all'occhio e merita di essere commentato è quando Sanji ricorda Zeff e i suoi insegnamenti. Ho amato questa frase:

Al ricordo, adesso, a volte rido e a volte mi viene voglia di tornare indietro
con la Sunny e di prenderlo a pugni. Giusto per ricordagli che gli devo tutto.


A parte il fatto che mi sembrava strano la scelta dei pugni invece che dei calci, è perfettamente IC; in un modo magnifico. Non scherzo quando dico che mi ha colpito; per quanto possa sembrare scontato, ha un enorme significato. Adesso che ho espresso quello che sentivo, possiamo andare avanti, ritrovandoci un Sanji intento a cucinare una cena piuttosto semplice ma in cui ci mette il cuore. Come sempre. E un chopper intento ad aiutarlo per non farlo affaticare troppo. Come ho già detto in passato, ho notato che a dipendenza dal capitolo dai più priorità alla caratterizzazione di un personaggio secondario in particolare; questa volta è il turno della renna. Non posso non ripeterti quanto io apprezzi questa scelta, che permette a noi lettori di non dimenticarci di nessuno. Facciamo qualche balzo qui e là, e arriviamo al piano. Sinceramente condivido il pensiero di Sanji; è piuttosto... assurdo. E rischioso. Ma infondo i Mugiwara sono così, no? Ma man mano, più le spiegazioni andavano avanti, e il biondino si convinceva. E così, un po' anch'io. Ma sono piuttosto scettica; dubito fortemente che tutto funzionerà alla perfezione. E il mio sesto senso mi dice che succederà qualcosa al Baby Zoro; non necessariamente di brutto, ma sarà coinvolto. Chissà se i miei geni da apprendista di Holmes sono attivi oggi? Perchè sento che anche su il nuovo alleato ci sia qualcosa in più da dire; lo chiama esperimento 63, ma fino ad ora gli altri a cui avevano chiesto non avevano mai menzionato questo nome. Quindi lui ha delle informazioni più accuratei, ovvero è implicato in qualche modo nella faccenda. Ho delle ipotesi, ma non le esporrò visto che comunque non mi daresti la risposta prima che i prossimi capitoli mettano tutto in chiaro. Dunque dirò solo che piano piano la nebbia nel mio cervello sta svanendo, i tasselli rientrano al loro posto grazie agli indizi che hai lasciato in questo aggiornamento. Passiamo a un breve commento sulla scena finale, in cui ci ritroviamo Baby Zoro e Sanji. Questa volta mi sembra che tu sia stata attenta alla dose di zucchero, o almeno, al modo in cui l'hai descritta. Cosa di cui ti sono davvero grata. Però penso che tu abbia trattato in un modo un po' frivolo i dubbi di Sanji sul fatto che Zoro riesca o capirlo o meno. Almeno, io l'ho percepito così. Sei stata attenta a dettagli davvero importanti, come la questione di lasciar respirare la ferita, ma è come se ti fossi data per vinta nell'esporci i dubbi del cuoco. Nulla da dire in quanto ai sentimenti che prova il biondo chiaramente; in quella parte sei sempre molto minuziosa, ed è come se ci permettessi di entrare a pieno nella sua mente e di comprendere il suo stile di pensiero. E con un finale ad effetto, si conclude il decimo capitolo.

Un breve commento generale? Mi è piaciuto, senz'altro. È stato molto rilassante, ma al contempo piuttosto intenso. Nonostante sembri un capitolo di transizione, i concetti che tratta sono fondamentali e interessanti. Quindi che dire? Attendo come al solito il tuo aggiornamento impazientemente!

P.S. Sotto spoiler trovi una piccola precisazione. ^^

CITAZIONE
Non ho la minima intenzione di gettare via il mio orgoglio, come ho fatto, per sbaglio, quella che ormai mi sembra una vita fa, quando, sulla collina, ti ho urlato in faccia ciò che pensavo, ma ho bisogno di parlare con te, del vero te, di quello adulto, ho bisogno di farti alcune domande, e di ricevere altrettante risposte.

Non ti nascondo di essere rabbrividita quando l'ho letta. L'ho riletta una decina di volte per essere sicura di non sbagliare io; ma sono decisamente sicura che questa frase non fila. Non che non sia leggibile... ma vampi than than! Questo è un abuso di virgole! L'ho messo sotto spoiler perchè, infondo, non è una cosa particolarmente grave, ed è tipico solo di una pignola come me notare questi dettagli. Però ti assicuro che nel testo risaltava particolarmente sgradevole, è come se d'un tratto mi avesse spezzato la lettura e io sia uscita dal loro mondo. Chiaramente poi la cosa si è risolta continuando a leggere.
 
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~ Vampiraker
view post Posted on 27/1/2012, 15:05




Mio dio.
o___o.
Tu scrivi commenti così DI CORSA??!?! Oh cacchio xD.
Sei incorreggibile xD.
Per ora posso solamente dirti che ho apprezzato il commentone, come tutto il resto, daltronde, del tuo efficacissimo metodo di dirmi dove sbaglio e dove no... e sono stata contenta di vedere che, in fondo, a parte qualche pecca, non ho fatto errori "gravi".
A parte il fatto di quelle virgole che, sinceramente, pare strano anche a me, sai?
o_o.
Mumble mumble... comunque sì, hai perfettamente ragione, è orribile come periodo, e mi chiedo come mai non l'abbia notato rileggendolo... mistero.
Magari l'ho letto di fretta?
Comunque accetto l'errore, mi faccio l'auto-critica e passo a correggerlo immediatamente ;D.
Grazie per avermelo fatto notare!!! ;DDDDD
Sui tuoi sensi di ragno o.O??? XD investigatrice non dirò nulla, semplicemente perché farei spoiler che, lo so per certo, non sarebbe assolutamente desiderato ;D.
Mi dispiace, cara, ma dovrai aspettare ancora un pochino *ò*. Premetto solo che il prossimo capitolo sarà piuttosto impegnativo, e che quindi ci metterò un po' a scriverlo. Forse domani mi ci metto con più calma, perché per ora l'ho iniziato, ma non mi fila per niente o_o (ecco perché dico che quella frase mi pare impossibile o_o. Bah... è l'età... mea culpissima)
Comunque gracchie, gracchie, gracchie <3


Ah! Un'altra cosa, scusa, mi sono dimenticata xD.
Il fatto dei "pugni" e non dei calci, sta volta era voluto, perché mi pare che una volta nel manga Sanji stesso disse che fu educato a suon di "schiaffi e pugni, altro che calci", perciò era una specie di rimando a quello, niente di più XD.
<3.
 
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view post Posted on 27/1/2012, 16:37

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Allora mi toccherà per forza aspettare ^^
Sulla storia dei pugni tranquilla, mi era passato per la mente quando Zeff aveva tirato un pugno a Sanji, momento in cui cui tutti si erano sorpresi v.v È solo che visto che normalmente lui dice sempre prendere a calci, mi è sembrato strano. Ma come poi ti ho subito detto, era in ogni caso perfettamente IC. ^^
 
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FunnyPirate
view post Posted on 28/1/2012, 15:43




Figata *-* C-cosino fluffoso??? L'ha chiamato così???
Che cosa tenera, si...
Solo questo, per il resto mi veniva da vomitare.
Scusa, non è colpa tua, sono io che non amo i bambini...
Passiamo al capitolo:
*** ***

L'hai scritto fantasticamente =) Come hai detto tu era solo di "passaggio". Ma ciò non significa che fosse meno importante. Spiega questo benedetto piano, no? Che anche a me sembra molto pericoloso. Non so cosa ti stia passando per quella tua ingegnosa testolina, ma spero vada tutto per il meglio...
Bè, direi che tutta questa storia sia servita per Sanji a fargli aprire gli occhi su quanto sia importante "conversare" almeno un pò col suo marimo...
Che si spera anche ritorni normale il più presto possibile.
Come al solito riesci a centrare il punto dei pensieri di Sanji.... si, direi molto IC.
Solo una cosa non capisco... quell'incubo... com'è possibile? Uno scherzo della mente e della malattia o... qualcos'altro??? Mmm...
Detto questo ho finito... come al solito è stupendo, ma questo lo sai già.
No? Non lo sai?
Okkey, è stupendo. Ora lo sai ^^
Al prossimo!!!!!!
p.s. Anche io in questi giorni ho bevuto un sacco di latte al BUEBE.
p.s.2 i blocchi passano, devi solo ricordare quanto sia speciale ogni storia che scrivi. ;)

Bacii!!! <3
 
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~ Vampiraker
view post Posted on 30/1/2012, 20:47




{ Prefazione }


Un capitolo che mi ha messo di buon umore, seppur la giornata fosse stata piuttosto tetra (:
Spero che almeno vi faccia sorridere un po'.
E' sempre di passaggio, le cose cambieranno dal prossimo.
Ammetto che questo non era previsto, diciamo che è un extra che mi sono concessa di scrivere ;D
Nient'altro da dirvi se non, come al solito, che siete grandi ;D e GRAZIE PER LA PAZIENZA ò---ò.
Perché ne avete tanta ò___ò.
Buona lettura!!









{ Just Like a Baby }

Capitolo XI:
Fase 2: Preparazione.




Al risveglio, mi sento completamente soddisfatto.
Ho dormito quanto basta per farmi riprendere tutte le energie che ho perso in questi cinque giorni di convalescenza, e la differenza la percepisco perfettamente.
Certo, per quanto io possa star bene adesso, c’è sempre la gamba che mi ricorda quanto, in realtà, dovrò faticare per tornare alla routine quotidiana. La prima cosa che faccio, invece di andare in bagno come al solito, è mettermi a sedere lentamente, sulla parte sinistra, lasciando le coperte al piccolo Zoro che ancora sta dormendo. Subito, una fitta mi fa pentire amaramente della scelta fatta, così stringo gli occhi in una morsa e cerco di respirare fino a che, almeno in parte, il dolore non si attenua.
Sarà difficile riprendere a camminare, di questo passo.
Tornando a guardare la ferita, la vedo piuttosto rossa, ancora influenzata dal trauma viola che la circonda, e un po’ gonfia.
La notte non porta mai troppo sollievo.
Credo ci dovrò mettere un po’ di ghiaccio… o dovrò scaldarla per far rilassare i muscoli?
Meglio andare da Chopper.
Il problema è che dovrei portare con me anche il cosino verde, là… e temo di poterlo far cadere da un momento all’altro, per come sto messo.
Eppure non posso lasciarlo da solo!
E ho bisogno non di una, ma almeno di due sigarette!
Che palle.
Tutti questi problemi già di prima mattina?
Alzo gli occhi al cielo.
Una cosa alla volta. Prima di tutto, è meglio mettersi in piedi e darsi una sistemata, al resto penso poi. Mi prendo il tempo che mi serve, quindi cerco di restare eretto e di poggiare gradualmente il peso sulla gamba ferita. Le fitte acute, mentre mi muovo poggiandomi al muro per non cadere, sembrano affievolirsi un po’, fino a trasformarsi in dolore forte, poi fastidio e infine formicolio. Ogni passo che faccio ha questa procedura, e non è troppo piacevole, ma almeno mi permette di camminare a una velocità umana.
Zoppico notevolmente, e la cosa mi dà fastidio.
Mi toccherà aspettare.
Volo in bagno, e dopo la solita procedura di risciacquo, ritorno in camera e mi cambio. Opto per una maglietta a maniche lunghe bianca, una felpa beige e un paio di pantaloni neri. Oggi devo assolutamente fare ginnastica, già non ne posso più di camminare così malamente, e se penso che questa sera dovremo attuare il nostro piano, allora il motivo si fa doppio.
Un rumore, alle mie spalle, mi fa girare. Un paio di manine sventolano nell’aria senza senso. Che sta cercando quell’infame?
Con un sospiro e tanta, tanta pazienza, mi avvicino sempre di più al letto, fino a sedermi; a quel punto tiro un sospiro di sollievo e mi concentro sulla peste.
La prima immagine che ho di lui, ora che ha gli occhietti aperti, è quasi divertente, soprattutto se penso che non lo rivedrò più in questo stato: sta giocando con le mani, agitandole senza motivo, cercando qualcosa che, per aria, non c’è. I piedi, forse infastiditi da tutte quelle coperte, le spingono via, liberandosi un po’ di spazio. Soddisfatto della sua opera, si lascia andare in un espressione quasi di sollievo.
Quando poi si rende conto che ci sono io, accanto a lui, si rianima improvvisamente e dice qualcosa che assomiglia a un: “Ahububuniahn”.
Insomma ha molto senso. Io lo dico tutti i giorni alzandomi la mattina. Anzi, dopo appena vedo Nami e Robin glielo dirò mentre servo loro i cioccolatini. “Robin, bocciuolo di viola, ahububuniahn!!”. A quel punto le cose sarebbero due: o mi buttano a mare, oppure mi fanno tornare in infermeria.
-Che c’è?-, domando retoricamente, scoprendomi ad usare per l’ennesima volta, un tono smielato e dolciastro, come mai usato prima di queste strane circostanze. Ricevendo come risposta solo uno sguardo interrogativo, quasi sorrido.
-Cosa cerchi di prendere?-
-‘Nphuuu!-
-Non sputarmi addosso!-, lo rimprovero, sentendo improvvisamente un qualcosa di bagnaticcio sulla guancia. Mi pulisco passandoci sopra il dorso della mano e sbuffando. –Sei impossibile…-, aggiungo, e lui ridacchia, forse della mia faccia, o forse per un motivo che adesso mi sfugge.
-Fammi capire: adesso ti dovrei portare di là, eh?-, mugugno con un sospiro. Mi metto seduto, e poi lo prendo in braccio, alzandolo e mettendomelo sul braccio sinistro. Lentamente, tento di mettermi in piedi, e all’inizio poggio il peso solo sulla gamba buona, solo dopo, quando mi sento più stabile, inizio a passeggiare sul pavimento della Sunny. Mi dirigo verso il bagno per la seconda volta, sentendo fitte tremende farmi piegare in due, che poi scemano e diventano formicolii passabili. Più di una volta, ho avuto l’orribile sensazione del ginocchio che si piega, cedendo, e l’unico istinto che ho sentito, è stato quello di stringermi al petto quella testa spelacchiata verde.
Ripresomi dal batticuore, sono tornato in piedi e adesso sono di fronte al lavandino. Riapro l’acqua e, aspettando che diventi calda, comincio a togliergli la maglietta (credo l’abbiano comprata in questi giorni, perché è troppo piccola, persino per Chopper).
-Buhaaaaa!!-
-Stai calmo, terremoto, ti devo dare una sistemata… o almeno ci provo-, mi dico. Tappo il lavandino, facendo sì che l’acqua rimanga ferma ad un livello molto basso, e torno di nuovo su di lui.
-Ecco qui…-, commento.
Poi un dubbio atroce mi assale.

Per fargli il bagno devo togliergli anche i pantaloni.

Non ci pensare, Sanji. Non. Ci. Pensare.
Scuotendo la testa, e decidendomi a procedere, gli sfilo anche i pantaloncini e li poggio da parte, insieme alla maglietta. Come sospettavo c’è anche il pannolino, a complicare le cose. Alzo l’iride al cielo.
Quanto può essere complicato fare il bagno a un neonato di cinque mesi, mentre tu hai una gamba in fiamme e l’altra non te la senti più perché poggi tutto il peso su quest’ultima???
Risposte:
a) Tanto.
b) Troppo.
c) È impossibile.
Esatto! Congratulazioni, è la c)!! Anche se potrebbe essere anche la d) Ma chi te l’ha fatto fare??
Tornando alla realtà, mi rendo conto che, però, sono facilitato almeno dagli strap ai lati del coso bianco. Glielo sfilo come posso e… oh. È pulito.
Inarco un sopracciglio e lo guardo incuriosito, ma un po’ scettico.
-Mi sorprendi, marimo-, gli dico solamente, e tutto ciò che ricevo in cambio è uno sguardo innocente da chi non ha la minima idea di cosa stia parlando. Faccio una smorfia.
-Non è che adesso ti metti a usare quell’idrante in miniatura a raffica, vero?-, chiedo ancora, ma nessuna risposta arriva, se non quella di un mugugno senza senso. Mmmmh… non mi fido neanche un po’, tuttavia devo abbandonare i miei dubbi per un istante, altrimenti qui rischio di fare un gran casino. Lo stringo al mio petto e poi gli faccio sentire la temperatura dell’acqua con i piedi che non la smettono di agitarsi un secondo.
-Bffffuuuu!-
-Non cominciare a fare casino, capito?! Che non ho la forza di pulire-, lo ammonisco. Al contatto con il liquido sembra calmarsi un pochino e quando lo metto dentro del tutto, seduto, appoggiato al mio petto, tenuto fermo con il braccio sinistro, sembra cominciare a divertirsi. Le sue manine tastano l’acqua e cominciano a sbatterci sopra. Ridacchio.
-Quanto sei infantile-.
Sembra che sia già abituato… probabilmente gli altri l’avranno lavato prima di me. Spero per loro che non l’abbiano fatto fare a Nami o a Robin, altrimenti li ammazzo. Con calma, e cercando di stringere i denti, prendo un po’ d’acqua calda alla volta e la passo sopra al pancino, alle gambe, ai piedi, dietro al collo… e quando gli butto un po’ d’acqua sulla testa, comincia a tossire.
Rido.
-Ahahha! Idiota, chiudi la bocca!-, lo rimprovero tra una risata e l’altra, mentre lui mi guarda con occhietti lucidi, ma non sembra turbato o spaventato.
-Cough… anh…-
-Scemo… dai, resisti, che ho quasi fatto-, e mentre lui si diverte a schizzare ovunque, tra piedi e mani, io passo alla schiena e poi tra le gambe.
All’inizio faccio un salto alto quanto una casa, tanto che la mia gamba protesta e mi devo dare una calmata, prima di continuare.
Ammetto di aver pensato: “E ora dov’è finito??”, per poi essermi dato dell’idiota.
Diciamo che sono abituato a… come posso dire… altre dimensioni. Insomma, dai, Zoro è decisamente grande.
Voglio dire, ha la sua bella quarta spada da usare, e non lo dico per fargli un favore, ma perché la sento benissimo, e non è bello da dire! E si vede, soprattutto quando si mette i suoi pantaloni neri d’allenamento, che no, non sono attillati, semplicemente è lui che è prorompente.
Per fare un paragone potrei dire che se prima aveva un cetriolo ora ha un cetriolino…
Merda, ma a che cavolo sto pensando?!?
Oddio mio sono impazzito!!
Sentendo il sangue correre impazzito verso le mie guance, mi limito a prendere il primo asciugamano che ho a portata di mano e ad avvolgerlo con quello. Lascio scorrere via l’acqua e do una pulita veloce, poi torno in camera.
Lanciando un’ultima occhiata al bagno, mi viene da piangere. Arg… che casino!
Pazienza, dovrò farmi aiutare da Usopp… non era proprio quello che avevo in mente quanto pensavo di: “Fare ginnastica”.
Mi butto di nuovo sul letto, poi poso la verza incartata nell’asciugamano, sul lenzuolo, aprendolo e asciugandolo pian piano.
-Brrruah!-
-Ah si?-
-Ngaga!-
-Mh! Ma non mi dire…-, lo assecondo, ridacchiando per la stupidità della scena in sé. Non appena l’ho finito di asciugare, capelli compresi, mi viene un dubbio però. Mi volto, e i miei occhi saettano da una parte all’altra della stanza, volando su tutte le sedie e gli appoggi possibili… niente. Non ho il cambio.
Che palle, ma che cos’è questa mattina?!
-Cerchi qualcosa?-, una vocetta, alle mie spalle, mi fa sussultare. Copro istintivamente il corpo di Zoro, poi mi volto e tiro un sospiro di sollievo.
-Ohi… buongiorno Chopper, come mai qui?-, la renna, si avvicina sorridente e mi spiega:
-Volevo vedere come stava la tua gamba… ti senti bene?-
-Si, io bene, lei un po’ meno. È gonfia-
-Mh… quello è normale, la mattina è sempre così. Devi far riscaldare i muscoli facendo un po’ di ginnastica. Lo stretching appena sveglio dovrebbe bastare-
-Buono a sapersi, così poi faccio la colazione e comincio sul serio la riabilitazione…-, annuisco con un sorriso. Ci scambiamo uno sguardo complice e ridacchiamo tutti e due.
-Ad ogni modo… no, ho semplicemente fatto il bagno a questo tipo, qui… ma mi sono reso conto che non ho il cambio, in più ho fatto un casino in bagno e sono in ritardo per i preparativi-
-Non ti preoccupare, ti aiuto io se vuoi-, mi dice tranquillamente, prendendo Zoro in braccio, tenendolo saldo tra le zampe.
-Tu vai pure a cucinare, io mi preoccupo di cambiarlo, poi vengo qui-
-Non c’è bisogno, davvero, qui sistemo io dopo-
-Insisto! Eddai, già devi lavare i piatti, almeno fammi fare qualcosa!-
-Guarda, tenere a bada quel mostriciattolo già è abbastanza, puoi fidarti… magari chiedo a Usopp o a chi è libero-
-E va bene, dai ti accompagno in cucina-.
Ci scambiamo un altro sorriso complice. Gli sono sinceramente grato per tutto quello che ha fatto per me. Praticamente mi ha salvato la vita. E il bello è che so che non posso ringraziarlo, mi prenderei solamente una risposta del tipo: “Sei un mio amico, e io sono un dottore. Oltre al dovere del mio mestiere, c’è stato il piacere di poter salvare una persona a cui voglio bene”.
Perciò non parlo, mi limito a santificare lui e la sua infinita disponibilità, nella mia testa, poi mi alzo e, insieme a lui, mi dirigo in cucina.


-Sanji! La colazione è buonissima!-
-No, Rufy, questa è una super-colazione!!-
-E’ così buona che il mio stomaco ne chiede ancora! Oh! Ma io lo stomaco non ce l’ho!! Yo-oh-oh-oh!-
-Brook! Smettila con queste battute idiote! Comunque sia… Sanji, è davvero buonissimo, complimenti-, la voce di Nami saetta dentro al mio cuore e mi trafigge. È amore. Ne sono certo!
Mi volto a guardarla e le dedico il più dolce dei sorrisi, poi annuisco. –Per te ne farei dieci, cento, mille, e ancora più buone di questa!!-, le dico con dolcezza, finendo di servire l’ultimo budino al cioccolato in tavola, prima di pulirmi le mani sul grembiule e passare al lavaggio piatti.
-Ahahahah! Ehi, guardate! Sembra che anche Zoro stia apprezzando!-, urla improvvisamente Usopp, continuando a dare da mangiare alla piccola verza.
-Ahu! Guarda come mangia in super-fretta!!-
-Ragazzi! Non strapazzatelo, altrimenti darà di stomaco!!-, Chopper si preoccupa subito, agitando le braccia in alto per evitare che qualcuno si faccia male. A prenderlo, poi, è Franky e se lo posa sulla mano, grande tanto quanto Zoro.
-Naah, non ti preoccupare, Chopper! Guardalo! Ride!-
-No, veramente si sta strozzando!!-
-Basta con questo casino! Tutti e due!-
-Ehi! Ehi! Datelo a me! A me!-, si sbraccia Rufy.
-Ma cos’è?! Una palla?!?-
Sospiro e alzo gli occhi al cielo. Se sbratta, poi non è colpa mia. Che non si lamentassero, io il bucato, non lo faccio oggi. Un ticchettio, poi, mi fa spostare l’attenzione dal tavolo delle bestie, alla porta che, con un lieve cigolio, si apre. La figura di Robin entra con passo elegante, ma un po’ veloce.
-Capitano, ragazzi… ci sarebbe qualcuno che ha richiesto la vostra presenza sul ponte-.
Più o meno tutti ci riscopriamo stupiti da quel dire, ma quello che più è confuso sono io.
Chi potrà mai essere?
Forse qualcuno che hanno incontrato sull’isola?
-Yo-oh-oh! Che sia Hotto???-
-Eh già… ci vuole parlare del piano per questa sera-
-Ahu!! Perfetto! Che Super-tempismo! Gli devo far vedere le mie super-tute!!-
-Hotto?!?-, a questo punto sono esterrefatto. Ma non era il nostro alleato?
-Bfefe! Raffunfiamofo!-
-Rufy… non parlare con la bocca piena cavolo!-, lo rimprovera Nami, prima di alzarsi dal tavolo e cominciare a sparecchiare.
-Sbrighiamoci a sparecchiare e a lavare i piatti, così poi scendiamo. Digli di attendere un attimo, intanto… direi di farlo accomodare sul prato, no?-, propone la bellissima navigatrice che ora arriva vicino a me e mi passa qualche piatto che, velocemente, mi impegno ad insaponare e a pulire, per poi rimetterlo nella credenza. Mi sorride e io ricambio quel suo piccolo modo per chiedermi se sto bene. Quanto può essere dolce, la mia principessa?
Altro che quella verza!
Io amo lei!!
È così bella, dolce, premurosa, intelligente!
-Sanji, Chopper, appena avete finito scendete giù-, ci dice Usopp, poi, sorridendomi con la stessa preoccupazione che leggo negli occhi degli altri. Sospiro e annuisco.
-Si, tranquilli, ci metto un attimo-, poi si dileguano tutti.
In lontananza, sento le urla di Rufy di allegria. Probabilmente quest’uomo dev’essere molto simpatico, per suscitare così tanto interesse… o no?
Faccio spallucce e mi limito a sbrigarmi, per finire prima. Chopper, accanto a me, asciuga il tutto e sistema nell’apposita sezione, saltando qui e là tra gli armadietti e i cassetti. In pochi minuti abbiamo finito. Mi pulisco le mani e poi mi volto verso di lui.
-Bene… mi aiuti tu a scendere le scale?-, sorrido, tirandomi giù le maniche della felpa. Lui annuisce con dolcezza e poi mi si mette accanto.
Mi segue come un’ombra, proteggendomi da un’eventuale caduta, ma lasciandomi camminare da solo, perché lo sa che non mi piace pesare sulle spalle altrui, perciò si limita a continuare a sorridermi e, non appena raggiungiamo la porta, lascia passare prima me.
Ho un sacco di domande in testa.
Come sarà questo tipo? Ci aiuterà davvero, oppure è un modo come un altro per ingannarci? Non so niente di niente su di lui, ma mi fido del giudizio dei miei compagni. Speriamo di non cadere in un’ennesima trappola.
Giro la manopola e, con una lievissima spinta, la porta si apre.


End Part XI

 
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-Connie-
view post Posted on 30/1/2012, 21:33




Hai aggiornato! °ç°
Capitolo zuccheroso! Yeah! è___é9
...Posso dire che la scena del bagno mi ha fatta morire? -_-
CITAZIONE
Per fargli il bagno devo togliergli anche i pantaloni.

Non ci pensare, Sanji. Non. Ci. Pensare.

Ahahhahahahahahahahah! xDDDDD
Per non parlare di tutto il discorso sulla "quarta spada" di Zoro e i cetrioli!
Nel prossimo capitolo capitolo apparirà Hotto, finalmente! Non vedo l'ora! :B):
Alla prossima! ^_^ E mi raccomando: non ti stressare troppo dovendo scrivere due storie contemporaneamente! u___u
 
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~ Vampiraker
view post Posted on 30/1/2012, 21:35




La parte del bagno, eh?? Si, mi ha fatta ridere anche a me. Immaginavo la scena e... boh, mi faceva sorridere (:
meno male, son contenta che sia piaciuto!
;D nel prossimo capitolo succederà un po' di tutto... ma penso che lo posterò necessariamente con quello dopo, perché sennò rimanete appese o.o comunque sia... naaah non impazzirò.
Al massimo mi butterò dalla finestra U_U
<3.
Comunque gracchieeee <3
 
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-Connie-
view post Posted on 30/1/2012, 21:49




CITAZIONE (~ Vampiraker @ 30/1/2012, 21:35) 
Al massimo mi butterò dalla finestra U_U

NOOOOOO! Non lo fare! Chi scriverà, dopo?

Cazzate a parte, sono seria: prenditela comoda (ma non troppo, eh!). Nessuno ti corre appresso, quindi non ti fare troppi problemi.
Io sarò sempre qui ad aspettare. u___u
...Sono o non sono una brava stalker? °ç°
Dovresti pagarmi. ù___ù
Vampi: ...Per essere rotta le scatole tutti i giorni?!
 
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~ Vampiraker
view post Posted on 30/1/2012, 22:07




CITAZIONE
Io sarò sempre qui ad aspettare. u___u
...Sono o non sono una brava stalker? °ç°
Dovresti pagarmi. ù___ù
Vampi: ...Per essere rotta le scatole tutti i giorni?!

Ahwwwww!!
Mannò! Io la trovo una cosa carina *ò*
Zoro: Tu non stai bene, donnah ò___ò.
ZITTO TU è___é.
Comunque sia... nah, shalla, ci tengo, a vivere io ;D ahahah! E poi mi diverto a scrivere xD.
Scrivessi metà di come scrive la Kinsella, penso che mi santificherei.
Ovviamente non è così, perciò... niente U_U <3
 
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FunnyPirate
view post Posted on 31/1/2012, 14:56




Uh! Uh! Capitolo, capitolo! *-* *guarda con occhi sbrilluccicosi*
Passiamo al capitoletto:
*** *** ***
Ti devo dire la verità? Pensavo a qualcosa di più xD Non è che non mi sia piaciuto, ma credo sia un pò di passaggio no?
Non so... è una specie di "potresti fare di meglio", cioè, non è che era brutto o qualcosa, ma non tanto significativo, ecco.
Però mi è piaciuto lo stesso, faceva ridere xD E poi mi è piaciuta la fine *-*
Cioè, chi sarà questo misterioso individuo? Siamo sicuri che sia affidabile? E soprattutto... che gli è venuto al Sanji nel bagno alle prese del Baby-Zoro?? o.o
Ci spiegherai tutto nel prossimo capitolo, quindi, a presto! *-* Baciii! <3
 
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~ Vampiraker
view post Posted on 31/1/2012, 20:46




Funnyyyyy mi amor <3.
Guarda, l'ho specificato nella descrizione sopra che non sarebbe stato significativo. Anzi, non doveva neanche esserci ò___ò. L'ho messo all'ultimo perché volevo un attimo staccare dalla pressione che verrà più in là. Perciò scusa, ma dovrai aspettare un altro capitoletto ancora D: perdonami cavvva!!!
Comunque a parte questo, graaacchie, come al solito <3
 
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fuxiacchan
view post Posted on 31/1/2012, 21:13




Ho letto gli ultimi capitoli tutto d'un fiato **
STUPENDI.
Povero Sanji e la sua gamba ç__ç Spero guarirà presto. °AAA°
Anche se erano di passaggio, ogni tanto ci vogliono XDXD
L'ultimo capitolo poi mi ha fatto morire °AAA°


CITAZIONE
Ammetto di aver pensato: “E ora dov’è finito??”, per poi essermi dato dell’idiota.
Diciamo che sono abituato a… come posso dire… altre dimensioni. Insomma, dai, Zoro è decisamente grande.
Voglio dire, ha la sua bella quarta spada da usare, e non lo dico per fargli un favore, ma perché la sento benissimo, e non è bello da dire! E si vede, soprattutto quando si mette i suoi pantaloni neri d’allenamento, che no, non sono attillati, semplicemente è lui che è prorompente.
Per fare un paragone potrei dire che se prima aveva un cetriolo ora ha un cetriolino…
Merda, ma a che cavolo sto pensando?!?
Oddio mio sono impazzito!!

Ho ADORATO questa parte LOL Ma Sanji che pensieri ti vengono? XDXD

Ormai vivo delle tue fic **
Non vedo l'ora che Zoro ritorni adulto... chissà di che parleranno quei due :shifty:


Credo di avertelo già detto ma te lo ripeto: BRAVA! Scrivi magnificamente. ;DD
 
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136 replies since 12/12/2011, 21:34   2807 views
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