| SANJI’S THOUGHTS (I pensieri di Sanji) PART-7
Ora iniziavo a capire. Ad ammettere che le mie paure mi stavano costringendo ad alzare barriere, barriere fatte di autoconvinzione. Avevo paura, non mi veniva facile ammetterlo. Paura di venire rifiutato, mandare a monte la mia “amicizia” (se così si poteva chiamare) con quello spadaccino. E poi, la cosa più frustante: ammettere di essermi innamorato di un uomo. Per tutto questo tempo mi ero convinto che i miei sentimenti non erano niente, niente che andasse oltre a una semplice amicizia. Perché in fondo, eravamo affezionati l’uno all’altro. Anche se a volte questo sentimento veniva dimostrato… in altri modi. Non riuscivo a togliermi, però, dalla testa quell’orribile dubbio che tutto quello che aveva sempre fatto Zoro, non era per me, ma per il capitano. Che per lui io non contassi nulla. Come lo sono stato per la gente dell’isola, solo una stupida comparsa. Questi pensieri, mi hanno sempre accompagnato, sempre. Nella mia mente. In attesa di scoppiare, in qualcosa che non fossero le poche e forzate lacrime che di notte mi sfuggivano dagli occhi, quando il mio sguardo si fermava sul Marimo, che dormiva così poco distante da me. Diedi un calcio a una pietra, sentendo salire a galla le emozioni che tanto avevo cercato di sopprimere. Poi un soffio di vento gelido mi colpì alla schiena e mi maledii mentalmente per non aver portato qualcosa di più pesante da mettere. Ma che ore erano? Tardi… le otto, forse le nove. Chissà se i ragazzi avevano finito di mangiare. Dopo lo scontro ero tornato in fretta e furia alla nave. Però avevo preparato uno dei miei pasti migliori, come sempre. Zoro non era ancora tornato… così ne avevo approfittato per filarmela. Forse mi stava cercando… No! Ma che vado a pensare?! Guardai di sfuggita i lampioni accesi lungo il marciapiede. Mi sedetti nella sabbia in un punto non molto visibile. Perché mi nascondevo? Da cosa stavo scappando? Zoro… se ti amo così tanto… perché non riesco ad ammetterlo? I crampi della fame e la stanchezza mi avvolsero prima che potessi rispondere… o meglio,provarci.
… ….
Mi svegliai dopo un po’. La mia vista era ancora un po’ appannata e non mi accorsi del ragazzo che avevo vicino a me. -Marimo.- salutai sommessamente. Ricevetti uno sguardo preoccupato in risposta. Solo allora capii il perché. Ero freddo, più pallido del solito, e il mio corpo era scosso da continui brividi. Notai anche la felpa (non mia) che mi era stata appoggiata sulle spalle. -Perché sei scomparso così? Eravamo tutti molto preoccupati.- mi disse in tono stranamente serio. -S-scomparso? Stavo facendo una passeggiata, e poi non c’è ragione di preoccuparsi. In questi due anni sono diventato imbattibile.- risposi abbozzando un sorriso. Non mi andava che fosse così freddo con me. Anche se mi stava dicendo che era preoccupato. -Non è per questo che ci stavamo preoccupando. Ma è per la tua salute. Chopper ha detto che non ti ha visto mangiare, e io so che sei molto stanco. Che avevi intenzione di fare?- -Io ho trovato delle informazioni sul mostro che abbiamo sconfitto. Lo sai… dicono che sia l’incarnazione della Dea della gelosia. Ma in realtà è solo una creatura che si presenta ogni cinquanta anni. Da lì è nata la leggenda.- lo informai. La voce che non reggeva più. Solo ricordare quell’episodio mi dava il panico. -A proposito ti ricordi quello che mi hai detto poco prima che venissimo attaccati?- mi domandò all’improvviso Zoro, facendo crollare tutte le mie difese. Aveva l’aria tranquilla, eppure sapevo, riuscivo a percepire che stava aspettando con ansia una risposta. -Ho detto molte cose.- risposi vago. -Qualcosa che riguardava i tuoi sentimenti per me…- Questa volta sgranai gli occhi, mentre il cuore, febbrilmente mandava messaggi che il cervello elaborava con velocità assurda. - No, non ricordo nulla di simile.- mentì, sentendo la delusione salirmi su per lo stomaco. Non volevo mentirgli, ma gli avevo urlato “Ti amo”! Come sarebbe andata a finire? Il mio cuore saltò un battito, mentre sentivo le braccia muscolose di Zoro agganciarsi alle mie spalle e spingermi di scatto verso il suo petto. Che stava succedendo? Mi feci ancora più rosso, mentre sentivo il suo calore avvolgermi. Avevo la guancia premuta appena sotto il suo collo e lo sentivo respirare più velocemente. Mi staccai, avevo subito un brutto colpo. -Ehi Marimo… mi stai abbracciando? Mi hai appena…- Un’altra frase non finita. Questa volta il battito del mio cuore era aumentato tanto da farmi credere che sarebbe scoppiato di lì a poco. Il mio compagno mi stava baciando. Sentivo le sue labbra premere e accarezzare le mie, mentre la lingua si spingeva ben oltre. Zoro mi stava stringendo sempre più forte a sé. -Smettila di fingere.- mi sussurrò sulle labbra. -Si…- ebbi la forza di rispondere, prima di aggrapparmi al suo collo e ricambiare quel bacio ancora più intensamente. -Io ti… io ti… Zoro, ti amo!- urlai quasi allo stremo, la felpa che mi scivolava dalle spalle mentre cercavo di non piangere. Nemmeno a dirlo. Una lacrima mi scivolò sul viso ancora attaccato a quello dello spadaccino.
… … … Tornati alla nave scoprii che gli altri ci stavano aspettando. L’aria era festosa, proprio come l’avevo immaginata per quella sera. Stappammo i liquori (riportati indietro prontamente da Zoro) e cucinai per tutti (di nuovo). Dopo ore e ore passate a giocare, a bere e scherzare si addormentarono tutti sul ponte della nave, perfino io. Mi svegliò poco dopo il tocco di due labbra. Riaprendo gli occhi a fatica, però, notai che Zoro era lontano da me. Mi dava le spalle, con i gomiti appoggiati alla ringhiera. Mi avvicinai a lui. -Sono andati tutti a dormire?- -Trascinati di peso da Nami e Frenky ma… si, sono tutti a letto.- -Capisco.- Alzai la testa al cielo stellato, blu notte senza nuvole. Una bellissima luna piena faceva da sfondo a quella notte fredda. Mi girai, sentendomi osservato. -Hai mai avuto paura degli incubi?- domandai all’altro senza riflettere. -Io credo che gli incubi siano solo incubi. Ma la realtà è un’altra cosa. L’importante, è stare bene con quella.- -Allora dovrei aver paura dei miei pensieri…- mormorai, più a me stesso che a lui. Zoro mi avvicinò a sé con una mano, e poi un sorriso increspò le sue labbra. -Vorrà dire che staremo insieme stanotte. Così quando ti sveglierai dai tuoi incubi, vedrai che la realtà e ben diversa… e dovrai pensare solo a starmi vicino.- Odiavo questo ragazzo, come con una sola frase riusciva a mandarmi in tilt. -Capisco… ci sto.- risposi sorridendo a mia volta. Lo spadaccino mi prese per le mani e mi portò sottocoperta. Ci sdraiammo uno a canto all’altro su un futon. Sotto le coperte ci stringemmo,guardandoci negli occhi per istanti lunghissimi. Appoggiai la testa contro il suo torace. I nostri respiri sembravano fondersi l’uno con l’altro- -Ehi… marimo.- -Si torciglio?- -Grazie, ma… tu nei miei pensieri ci sei sempre stato.- Vidi il ragazzo sorridere beffardamente prima di rispondere: -Lo so.- e stamparmi un bacio sulla guancia.
Sanji’s thoughts Fine 7° parte
*** *** Un ringraziamento speciale e tutte voi che avete sempre commentato ogni capitolo e mi avete incoraggiato a scrivere =) Spero vi sia piaciuto. <3
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